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mercoledì 25 settembre 2013

Strefa WolnoSłowa: un spazio libero per l’incontro tra arte, teatro e immigrazione

Migrando in una terra lontana, a contatto con una nuova cultura ed una lingua diversa, il percorso di migranti, richiedenti asilo e rifugiati, non è fatto solo di lunghe attese e di procedure burocratiche; ognuno di loro, uomo, donna o bambino vivrà in quella “terra straniera” un nuovo periodo, spesso molto lungo, del suo tempo e della sua vita.

Nasce da qui l’idea e l’esigenza di un “teatro per immigrati”, un laboratorio creativo nel quale utilizzare attività artistiche ed educative, l’incontro diretto, la comunicazione e lo scambio, per combattere i fenomeni dell’ esclusione sociale. Il lavoro di associazioni come Strefa WolnoSłowa, impegnata in varie attività culturali ed iniziative coinvolgenti rifugiati e immigrati in Polonia e volte a promuovere l’integrazione europea e i diritti umani.


Fondazione artistica e teatrale con sede a Varsavia, Strefa WolnoSłowa nasce dall’idea di un gruppo di giovani specializzati in teatro, letteratura, fotografia, nonché giornalismo, di utilizzare l’arte e gli spettacoli teatrali per dare voce ai temi di rilievo sociale dell’emarginazione e del dialogo interculturale.



Diretta da Alicja Borkowska,* tra le varie attività, Strefa WolnoSłowa mette in scena “pieces” teatrali con la partecipazione attiva e il contributo costante dei migranti, che con la loro presenza si fanno attori e registi di una storia che è prima di tutto esperienza della loro vita.


Dopo il progetto teatrale “Exile Warsaw” coordinato da Alicja, tra gli ultimi spettacoli che hanno coinvolto immigrati di diversa età e provenienza, nel 2013 viene diretto “The migrating theatre”. 


Il progetto, analizzando i temi della diversità e dell’emarginazione sociale di migranti e rifugiati in Polonia, arriva a coinvolgere amatori provenienti da ben 15 diversi Paesi, tra cui Italia, Polonia, Francia, fino ai vicini provenienti dall’Est Europa, Afghanistan, Ucraina, Russia.



Nell’estate 2013 Alicja organizza, sempre sul tema dell’immigrazione, anche il progetto Open! che sfocerà nella rappresentazione “Mówię do Ciebie o Polsce” (Ti parlo della Polonia) e Next Door, festival interculturale con workshop artistici condotti da migranti e performances improvvisate.

L’ultimo nuovo progetto di dimensioni internazionali prodotto da Strefa WolnoSłowa in cooperazione con altre varie associazioni (“The City ghettos of Today”), proporrà installazioni artistiche e laboratori in sette diverse città europee, coinvolgendo ancora una volta immigrati, rifugiati ed anche migranti di seconda e terza generazione. 
 

Ricerca sociologica, laboratori e creazioni artistiche si fonderanno qui in una ridefinizione del concetto di “ghetto” nell’Europa contemporanea. Coinvolgendo  anche le comunità locali di diverse città europee, si indagherà la possibilità di applicare la nozione di ghetto nei quartieri ad alta concentrazione di immigrati.

Attraverso rappresentazioni artistiche e un evento finale che avrà luogo proprio a Varsavia nel dicembre 2014, ancora una volta Strefa WolnoSłowa dimostrerà l’importanza di affrontare un tema di profonda attualità come quello dell’immigrazione, attraverso i mezzi della cultura, della comunicazione e del teatro.


 

* Alicja Borkowska è presidente di Strefa Wolno Slowa. Esperta in teatro, Alicja lavora da anni con immigrati e rifugiati. Dopo una lunga formazione presso The Aleksander Zelwerowicz Theatre Academy di Varsavia e presso il DAMS di Bologna, consegue anche un ATER Formazione Postgraduate course in organizzazione di eventi multiculturali. In Italia collabora a lungo con il Teatro dell’Argine di Bologna, dove dirige diversi progetti e laboratori teatrali per immigrati e rifugiati. Tornando nella capitale polacca, continua il suo lavoro coniugando formazione e passione per il teatro con i temi dell’immigrazione; proprio attraverso Strefa diviene ideatrice e coordinatrice di progetti teatrali volti a sviluppare il dialogo interculturale attraverso l’arte, il teatro e la comunicazione.


Articolo realizzato da Elisa Pieroni, nostra socia dalla Polonia