venerdì 12 agosto 2011

Frontex General Report 2011


Il General Report 2011 pubblicato da Frontex descrive il quadro delle attività condotte dall'Agenzia nel corso del 2010, comprese le spese. 
Fin dalle prime battute, ovvero dall'introduzione del Direttore Generale Ilkka Laitinen, si coglie l'entusiasmo per quanto l'Agenzia ha saputo fare durante lo scorso anno. In particolare, in questo "anno storico per Frontex", si è avuto il primo dispiegamento di un team RABIT (acronimo per Rapid Border Intervention Team) che, impiegato al confine fra Turchia e Grecia a partire da ottobre 2010 e fino a marzo 2011 su richiesta delle autorità greche, ha visto impegnate circa 170 guardie di confine di media al giorno, nonché una serie di mezzi tecnici per il controllo del confine, forniti da 26 Stati membri. 
Il risultato principale, notevole, di questo dispiegamento di forze sta nei numeri: 76% in meno di ingressi irregolari a quel confine. 
Sfortunatamente, per quanto più ci interessa ai nostri fini, lo stesso General Report 2011 ammette che "il successo dal lato del controllo del confine non è stato accompagnato da un risultato altrettanto favorevole da quello umanitario". Il rapporto non aggiunge molto di più, ma è lecito domandarsi, considerate le nazionalità prevalenti delle presone fermate (Afghanistan e Iraq), quante di queste abbiano potuto presentare una domanda di protezione internazionale ed avere accesso ad una procedura per il riconoscimento.

Il rapporto si sofferma poi sul delicato tema del rispetto dei diritti fondamentali durante le operazioni coordinate da Frontex. Pur notando il tentativo di sottolineare continuamente l'attenzione dedicata da Frontex al tema (ricordiamo che la base giuridica di Frontex, cioè il Regolamento 2007/2004 è pressoché privo di riferimento a temi come diritti umani, protezione internazionale,...), non possiamo non salutare con piacere la notizia che nel 2011 alcune iniziative di formazione dedicate allo staff di Frontex saranno realizzate in collaborazione con FRA (Agenzia dell'UE sui Diritti Fondamentali) e il supporto dell'UNHCR, al fine di assicurare che il tema dei diritti fondamentali sia al centro di tutte le attività di Frontex. Curioso caso mai è che questa attenzione ai diritti umani emerga solo 6 anni dopo l'effettivo avvio dei lavori dell'Agenzia...
 Come anticipato altrove, Frontex dovrebbe dotarsi in futuro anche di un "Responsabile dei diritti umani" all'interno del suo (numeroso: 294 persone) staff.

Ultima nota sul budget: nel 2010 è arrivato a toccare la cifra, davvero ragguardevole, di 92,8 milioni di euro (+ 5,2% rispetto al 2009). Non senza una comprensibile punta d'orgoglio, il rapporto sottolinea come, dal 2006, il budget sia aumentato addirittura del 360%!



mercoledì 10 agosto 2011

Applicazione della Direttiva Accoglienza ai richiedenti asilo in procedura-Dublino. Intervento dell'UNHCR



Il 18 aprile 2011 il Consiglio di Stato francese ha richiesto in via pregiudiziale alla Corte di Giustizia UE un'interpretazione della Direttiva Accoglienza. In particolare, le richieste del giudice nazionale a quello europeo sono le seguenti:
  • la Direttiva 2003/9/CE si applica ai richiedenti asilo rispetto ai quali uno Stato decide di chiedere a un altro Stato membro di assumere responsabilità ai sensi del Regolamento Dublino II, durante la relativa procedura?
  • Se sì, quando cessa per il primo Stato membro l'obbligo di garantire le condizioni di accoglienza? E quale Stato deve pagare le misure necessarie?

L'UNHCR ha presentato un intervento nel procedimento davanti alla Corte di Giustizia UE, ritenendo questo rinvio pregiudiziale un'ottima opportunità per fare chiarezza sul punto.

L'intervento ricorda come la Corte europea dei Diritti umani, nel recente caso M.S.S. c. Belgio e Grecia, ha ritenuto che la situazione di privazione materiale e di prolungata incertezza dovuta all'incapacità dello Stato di fornire ai richiedenti asilo condizioni di vita rispettose della loro dignità costituisce una violazione dell'art. 3 CEDU.
Secondo l'UNHCR, niente nella Direttiva Accoglienza esclude dall'applicazione i richiedenti asilo soggetti alla procedura secondo il Regolamento Dublino II, mentre altri casi (ad es. chi richiede asilo nelle ambasciate degli Stati membri) sono espressamente esclusi (art. 3 Direttiva Accoglienza).

L'opinione dell'UNHCR, pertanto, è la seguente: alla luce del testo e dell'obiettivo della Direttiva Accoglienza, essa si applica anche ai richiedenti asilo soggetti alla procedura-Dublino
La responsabilità dello Stato che trasferisce il richiedente (inclusi i costi) dovrebbe estendersi fino all'effettivo trasferimento, cioè fino a quando il richiedente asilo si trova al confine dello Stato responsabile per l'esame della domanda.


domenica 7 agosto 2011

370 Milioni di euro al Fondo Europeo per le Frontiere Esterne nel 2012


La Commissione ha deciso di stanziare 370,1 Milioni di euro a disposizione degli Stati membri per azioni nel campo della gestione dei confini esterni e della politica dei visti. 
Si tratta di una cifra notevole, più alta di circa il 35 % rispetto al 2011. 

E' del tutto superfluo ricordare l'importanza che le azioni di prevenzione dell'immigrazione illegale, come quelle finanziabili attraverso questo Fondo, hanno sulle persone in cerca di protezione internazionale
Per questo si fornirà qui una breve descrizione della proposta della Commissione.

La stragrande maggioranza dei soldi andrà ai programmi nazionali (321,9 Mililoni), il resto sarà diviso tra azioni transnazionali, azioni specifiche e l'azione speciale per facilitare il transito di cittadini russi verso Kaliningrad attraverso la Lituania.

La Commissione, per il 2012, ha identificato 5 aree che beneficieranno del supporto del Fondo:
- investimenti nel Sistema Informativo Schengen (SIS)
- investimenti nel Sistema di Informazione Visti (VIS)
- creazione di centri nazionali di coordinamento nel contesto del progetto Eurosur
- utilizzo delle apparecchiature tecnologiche per il controllo dei confini (ad es., i sistemi automatici negli aeroporti)
- promozione della cooperazione fra Stati nel rilascio dei visti (soprattutto nella creazione di centri comuni per la presentazione delle domande)

Fra gli Stati membri, quello che riceverà più soldi è l'Italia (52,7 Milioni), seguita da Spagna (48,1) e Grecia (44,7).


La base giuridica del Fondo è la Decisione N° 574/2007/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 maggio 2007 che istituisce il Fondo per le frontiere esterne per il periodo 2007-2013, nell'ambito del programma generale "solidarietà e gestione dei flussi migratori"


NB: Regno Unito e Irlanda non sono vincolate dalla Decisione e non partecipano al Fondo. Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein partecipano al Fondo sulla base dei rispettivi Accordi conclusi con l'Unione


sabato 6 agosto 2011

Dichiarazione Commissario agli Affari Interni Malmström su persone morte nel Mediterraneo

A seguito delle numerose morti di migranti nel Mediterraneo durante le ultime settimane la Commissaria europea agli Affari Interni, Cecilia Malmström ha espresso alle famiglie le condoglianze della Commissione. La Commissaria ha poi ringraziato le autorità italiane per il lavoro di salvataggio di migliaia di persone in pericolo. C'è bisogno, prosegue Malmström, che tutti gli Stati membri cooperino e si impegnino più attivamente nel reinsediamento di persone che necessitano di protezione internazionale e che si trovano ancora nei Paesi del Nord Africa.

Vai al testo della Comunicazione sull'istituzione di un programma comune di reinsediamento UE