giovedì 27 dicembre 2012

Corte di Giustizia - Sentenza El Kott: Riconoscimento automatico dello status di rifugiato a certi Palestinesi


Al rientro dopo una breve pausa natalizia, ci occupiamo oggi di un'importante sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea dello scorso 19 dicembre. 
Si tratta ancora una volta di una domanda di pronuncia pregiudiziale, rivolta alla Corte da un giudice ungherese nel giugno del 2011 (C-364/11) e avente ad oggetto l'interpretazione della Direttiva Qualifiche

In particolare, il giudice del rinvio aveva chiesto alla Corte di Giustizia di interpretare l'art. 12 paragrafo 1, lett. a) della Direttiva, all'interno di una controversia sollevata da tre apolidi di origine palestinese in merito alla loro domanda di riconoscimento dello status di rifugiato in Ungheria.



mercoledì 19 dicembre 2012

Domande di asilo ed esiti nel terzo quarto del 2012 - Il rapporto di Eurostat


Eurostat ha da poco pubblicato il suo abituale rapporto trimestrale sull'andamento delle domande di protezione internazionale nell'UE

Nelle quindici pagine fitte di tabelle e grafici si possono trovare dati sulle domande presentate e sugli esiti delle domande esaminate nei 27 Stati membri relativi al terzo quarto del 2012 . 
In particolare, nel periodo luglio-settembre 2012, sono state presentate nei paesi dell'Unione europea 88.970 domande di asilo, pari al 14% in più rispetto allo stesso periodo del 2011 e al 27% in più rispetto al secondo quarto del 2012
I Paesi che hanno ricevuto più domande sono stati la Germania (20.375), la Francia (14.765) e la Svezia (13.375), dove si sono registrate dunque il 57% delle domande totali
L'Italia è settima, con 4.540 domande ricevute. 


lunedì 17 dicembre 2012

L'attesa di un richiedente asilo in un centro di accoglienza. Intervista con Carolina Kobelinsky


Lo avevamo promesso. Di arricchire le nostre schede-Paese della rubrica Asilo negli Stati europei con interviste ad esperti che ci potessero aiutare a capire meglio il funzionamento dei sistemi di asilo via via trattati e che potessero aggiungere l'indispensabile tocco di prassi e realtà alle nostre descrizioni di quelle che sono le regole generali.

Per questo, abbiamo chiesto un'intervista a Carolina Kobelinsky*, antropologa che ha lavorato sulla politica di accoglienza e assistenza dei richiedenti asilo in Francia.
Quello che è uscito dall'intervista con Carolina, tuttavia, va ben oltre un'interessante descrizione (anche "dall'interno") del sistema di accoglienza francese
Carolina infatti, grazie alla sua esperienza pluriennale di lavoro sul campo all'interno di centri collettivi, ci descrive efficacemente la vita quotidiana di un richiedente asilo accolto in uno di questi centri, dove "l'attesa può essere considerata la vera e propria attività"
E questa descrizione, come è chiaro, supera qualunque confine e finisce per restituirci immagini e sensazioni in cui, crediamo, molti lettrici e lettori che operano nel settore dell'accoglienza dei richiedenti asilo non faranno fatica a ritrovarsi.

Molte grazie dunque a Carolina per l'importante contributo al nostro blog e buona lettura!


sabato 15 dicembre 2012

Asilo in Europa si rinnova


Care lettrici e cari lettori, 

come avrete notato in questi giorni abbiamo fatto un restyling del nostro blog
L'intento è stato quello di renderlo più razionale e fruibile.
Abbiamo scelto uno sfondo scuro per far risaltare quello che è fondamentale, i contenutiAllo stesso scopo abbiamo ampliato lo spazio dedicato ai post, speriamo che possa aiutarvi a leggerci più agevolmente.

Tra le novità, vi segnaliamo la nuova sezione “Argomenti” (sulla destra). Si tratta di un ulteriore strumento di ricerca tramite parole chiave che vi consentirà in maniera immediata e semplice di individuare i post che hanno trattato specifici argomenti all'interno del blog. 

Poiché la trasformazione è ancora in corso, vi chiediamo in anticipo di scusarci per eventuali difetti che si dovessero presentare nella scrittura.

Attendiamo i vostri feedback, fateci sapere cosa ne pensate del nostro nuovo look! 
Vi ricordiamo inoltre che Asilo in Europa è sia su Facebook che su Twitter quindi, se non lo avete ancora fatto, seguiteci anche lì!

Infine, con questo post segnaliamo con grande piacere un altro nuovo ingresso  nella squadra di Asilo in Europa: Elisa Gentili, esperta di comunicazione sociale, che si occuperà della redazione editoriale. 
Alla pagina Autori potete trovare una breve presentazione di tutti noi.

lunedì 10 dicembre 2012

Le principali novità segnalate da Asilo in Europa - Novembre 2012

Con qualche giorno di ritardo, eccoci arrivati al consueto riepilogo mensile delle principali novità segnalate da Asilo in Europa.







Questi gli argomenti principali che abbiamo trattato:

  • Visti Schengen, Balcani occidentali e asilo
  • Asilo negli Stati europei
  • Corte di Giustizia dell'Unione europea
  • Libia
  • Sistema europeo comune di asilo
  • Eurodac
  • Credibilità nella procedura di asilo
  • Ufficio europeo di sostegno per l'asilo
  • Australia

domenica 9 dicembre 2012

Relazione semestrale sul funzionamento dell'area Schengen

Il 23 novembre la Commissione ha pubblicato la sua seconda relazione semestrale sul funzionamento dell'area Schengen.


La relazione copre il periodo 1°maggio – 31 ottobre 2012 ed è interessante anche per noi darci un'occhiata per le ovvie ripercussioni sull'asilo della politica UE in materia di confini (esterni e interni) e visti.

Sotto, i punti per noi più interessanti della relazione della Commissione.

lunedì 3 dicembre 2012

Documento di valutazione intermedia del Programma di Stoccolma


Durante il prossimo Consiglio dell'UE Giustizia e Affari Interni in programma questo mese si svolgerà un dibattito sui progressi del Programma di Stoccolma, a tre anni dalla sua adozione.

In vista di tale dibattito, la Presidenza cipriota dell'Unione ha voluto contribuire con un documento di valutazione intermedia.



Il documento è interessante, benché non contenga nulla che possa farlo ritenere effettivamente una "valutazione". Tuttavia, in esso si trova un elenco dei progressi principali di questi ultimi anni ed è utile darci un'occhiata per un "ripasso" dello stato dell'arte. 
Lo faremo nelle prossime righe, limitatamente ai punti maggiormente di nostro interesse del documento di valutazione (asilo, minori, ricongiungimento familiare, controllo dei confini, rimpatrio). Le sintetiche descrizioni presentate sotto contengono anche numerosi link utili per approfondire ciascun argomento.

sabato 1 dicembre 2012

Programma di Stoccolma - SCHEDA


Il “Programma di Stoccolma” è il terzo programma di lavoro quinquennale dell'Unione europea in materia di Libertà, Sicurezza e Giustizia, dopo quelli di Tampere del 1999 e dell'Aia del 2004.

E' stato approvato nel dicembre 2009 dal Consiglio europeo, cioè l'istituzione UE in cui si riuniscono gli Stati membri, rappresentati ai massimi livelli (capi di Stato o di governo).


Si tratta di un programma molto lungo e dettagliato, non vincolante per gli Stati: esso rappresenta piuttosto l'agenda che innanzitutto la Commissione, ma anche altre istituzioni europee (Parlamento europeo e Consiglio UE) devono seguire per orientare il loro lavoro in questo campo per gli anni 2010-2014.

Per quanto più ci interessa da vicino, il Programma di Stoccolma contiene:
  • un capitolo (il quinto) intitolato “Accesso all'Europa in un mondo globalizzato” che contiene gli obiettivi e le raccomandazioni in materia di gestione delle frontiere esterne e politica dei visti
  • un capitolo (il sesto) intitolato “Un'Europa all'insegna della responsabilità, della solidarietà e del partenariato in materia di migrazione e asilo”, che si occupa di politica di immigrazione e asilo
  • un capitolo (il settimo) intitolato “L'Europa in un mondo globalizzato – La dimensione esterna della libertà, della sicurezza e della giustizia”, che sottolinea l'importanza che le politiche dell'Unione in questo campo siano collegate alle politiche generali dell'UE e i principi che devono guidare l'azione dell'Unione nelle relazioni esterne nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia.

giovedì 29 novembre 2012

Obbligo di cooperazione con il richiedente asilo e diritto al contraddittorio - Sentenza della Corte di Giustizia UE

Ancora una sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea che fornisce l'interpretazione di uno degli atti che compongono il sistema europeo comune di asilo.
Lo scorso 22 novembre, i giudici di Lussemburgo hanno risposto ad una domanda di pronuncia pregiudiziale sull'interpretazione dell'art. 4 § 1 della Direttiva Qualifiche, avanzata da un giudice irlandese nel caso M.M. (C-277/11).
Si tratta di una sentenza molto particolare, in quanto nasce da un caso intrinsecamente legato alla particolare procedura di asilo irlandese (V. box più sotto). Tuttavia, siccome la Corte richiama e chiarisce alcuni principi generali, in particolare relativamente al contenuto dell'obbligo di cooperazione con il richiedente asilo e al diritto al contraddittorio, riteniamo importante occuparcene.



Questi i fatti principali alla base della causa.

Il signor M., un ruandese tutsi che ha chiesto asilo in Irlanda, lamentava, nel suo Paese, discriminazioni sul lavoro, legate alla sua opinione politica e, in particolare, alle critiche che egli aveva rivolto al modo in cui le investigazioni sul genocidio del 1994 erano state condotte. Egli lamentava inoltre il rischio di essere perseguito davanti a un tribunale militare per questo stesso motivo.

mercoledì 28 novembre 2012

Chiedere asilo in Europa - Segnalazione

Con grande piacere segnaliamo il numero monografico di "Lares", a cura della professoressa Barbara Sorgoni (di cui consigliamo vivamente il bell'intervento sulla credibilità nella procedura di asilo, che potete trovare qui), intitolato Chiedere asilo in Europa. Confini margini e soggettività.

Segue breve presentazione.




Sorgoni B. (a cura), Chiedere asilo in Europa. Confini margini e soggettività, in «Lares» vol. LXXVII n.1, 2011.

Benché per i soggetti migranti possa risultare difficile separare nettamente i motivi economici da quelli politici all'origine del proprio viaggio, o misurarne il grado di volontarietà, le migrazioni forzate si distinguono da quelle meramente economiche quantomeno per il potere “plasmatico” delle istituzioni nazionali e sovra-nazionali. Richiedente asilo e rifugiato sono essenzialmente categorie giuridiche co-costruite da differenti soggetti all'interno di complesse relazioni burocratiche e pratiche amministrative ordinarie. Tali relazioni e pratiche si vanno via via uniformando con l’adozione di un comune regime europeo dell’asilo, ma permangono ancora sostanziali differenze tra gli Stati.

lunedì 26 novembre 2012

La credibilità nella procedura di asilo - Barbara Sorgoni



Chiunque abbia mai seguito il corso di una domanda di protezione internazionale sa che una delle motivazioni più frequenti, per non dire la più frequente, alla base del rigetto è la "mancanza di credibilità" o "incongruenza" delle dichiarazioni rese dai richiedenti asilo in fase di audizione
Ma come e da chi (con quali competenze) un racconto può essere giudicato "non credibile" o "non plausibile" e una persona "non attendibile"? E sulla base di quali criteri?

Abbiamo chiesto a Barbara Sorgoni, ricercatrice e docente di Antropologia culturale all’Università di Bologna, ma soprattutto un'amica e una graditissima ospite su questo blog, di aiutarci a capire qualcosa di più su questo tema inevitabilmente complesso. 

Il post di oggi è un importante contributo per noi e siamo certi che farà felici i lettori.
Partendo da una base teorica, a cui si aggiungono una serie di esempi concreti, Barbara Sorgoni ci aiuta a riflettere sul processo di raccolta, indagine, valutazione dei racconti alla base delle domande di asilo, mettendo in dubbio la presunta neutralità, fluidità e trasparenza di ognuno di questi passaggi. 
In definitiva, ci pone seri interrogativi sulla capacità del nostro sistema (ma probabilmente di qualunque sistema) di esaminare le domande di asilo in modo congruo, obiettivo ed imparziale, così come pretende la legge (art. 8 par. 2 Direttiva Procedure).
Grazie Barbara!



Credibilità - Barbara Sorgoni*

E’ comunemente riconosciuto che chi fugge all'improvviso da un pericolo estremo non sempre riesce a portare con sé documenti che provino la sua identità o le circostanze che hanno reso necessaria la fuga. Ed è noto che in molti casi la salvezza stessa è possibile solo grazie alla contraffazione di documenti di identità o di viaggio. 

sabato 24 novembre 2012

Asilo negli Stati europei. FRANCIA - parte 7. Principali norme di riferimento, giurisprudenza e fonti consultate


Oggi pubblichiamo le principali norme di riferimento, la giurisprudenza e le fonti consultate per la redazione della scheda sul funzionamento del sistema di asilo in Francia. 
Continueremo naturalmente ad aggiornare le varie parti che compongono questa scheda, quando verremo a conoscenza di novità rilevanti, errori, omissioni. Per questo ringraziamo sempre chi ci fa pervenire segnalazioni a riguardo.

Speriamo poi, nei prossimi messaggi, di offrire ai lettori di questo blog anche interventi di esperti del sistema di asilo francese, che ci aiuteranno ad andare oltre quello che siamo riusciti a scrivere e ad aggiungere un po' di "concretezza" alle nostre schede. 
Chiunque avesse domande sul funzionamento del sistema di asilo francese - ad esempio per capire come sono affrontati oltralpe alcuni punti problematici del sistema italiano - è naturalmente invitata/o a farcele pervenire.


FRANCIA

7. PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO, GIURISPRUDENZA
 E FONTI CONSULTATE

venerdì 23 novembre 2012

Asilo negli Stati europei. FRANCIA - parte 6. Il contenuto della protezione

Cosa prevedono le regole in Francia per chi ha ottenuto una forma di protezione internazionale? Che titolo di soggiorno viene rilasciato? E il titolo di viaggio? A quali condizioni è possibile il ricongiungimento familiare?
Qual è in sostanza il contenuto della protezione

Continuiamo la pubblicazione a puntate della nostra scheda sull'asilo in Francia
Alla pagina Asilo negli Stati europei si possono trovare le altre puntate relative alla Francia e, presto, le schede sugli altri Paesi.
Ne approfittiamo per informare che abbiamo già aggiornato in diversi punti le precedenti puntate sulla Francia, ad esempio per quanto riguarda i dati sulla procedura prioritaria, il budget dell'OFPRA, il tempo necessario per prendere una decisione sulla domanda di asilo,... 


FRANCIA

6. CONTENUTO DELLA PROTEZIONE INTERNAZIONALE

Una volta ottenuta la protezione, il rifugiato o il beneficiario di protezione sussidiaria che non può rivolgersi alle autorità del proprio Paese di origine (c.d. “protezione sussidiaria di tipo 1") si trova sotto la protezione giuridica e amministrativa dell'OFPRA (Office français de protection des réfugiés et apatrides, V. parte 4-Esame della domanda). 

martedì 13 novembre 2012

Il Regolamento Dublino e i casi di dipendenza dall'assistenza di un'altra persona - Sentenza sulla "clausola umanitaria". Un errore nel testo italiano del Regolamento?


Lo scorso 6 novembre la Corte di Giustizia dell'UE ha pronunciato un'altra sentenza di interpretazione del Regolamento Dublino II, a seguito di una domanda di pronuncia pregiudiziale proposta alla Corte da un giudice austriaco.

Come era ampiamente previsto, a seguito dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona - che ha esteso la possibilità per i giudici nazionali di chiedere alla Corte di interpretare la normativa europea in materia di immigrazione e asilo - la giurisprudenza dei giudici di Lussemburgo in questo campo sta cominciando ad accumularsi piuttosto rapidamente.




Si tratta certamente di un buon segno dal punto di vista dell'uniformità dell'interpretazione delle regole europee in quanto, come spesso ripetiamo, le decisioni della Corte di Giustizia sono vincolanti non solo per il giudice che ha richiesto l'interpretazione, ma per tutti gli Stati membri. 
Anche questo dunque contribuisce alla costruzione del Sistema europeo comune di asilo.

Il caso di cui ci occupiamo oggi (Causa K, C-245/11) è poi particolarmente interessante in quanto riguarda l'interpretazione della cosiddetta "clausola umanitaria" prevista dall'art. 15 del Regolamento Dublino e perché, come vedremo meglio in seguito, la versione italiana del testo ci pare poco felice, per non dire fuorviante, rispetto alle versioni in altre lingue (fino a trasformare un obbligo per gli Stati in una mera facoltà!).

domenica 11 novembre 2012

Asilo negli Stati europei. FRANCIA - parte 5. Fase giurisdizionale


Quinta puntata della nostra scheda di approfondimento sul sistema di asilo franceseCi occupiamo oggi del controllo giurisdizionale sulle decisioni prese in prima istanza
I termini per presentare ricorso, la sospensività o meno dello stesso (e la conseguente possibilità o meno di rimanere sul territorio in attesa della decisione), chi è responsabile del controllo giurisdizionale, sono alcuni dei punti trattati nelle righe che seguono. 
Si troverà anche il riferimento ad una sentenza di condanna della Francia emessa dalla Corte europea dei diritti dell'uomo nel corso del 2012.

Per ritrovare agevolmente tutte le schede pubblicate finora sulla Francia (e a breve su altri Paesi), vi invitiamo a visitare la pagina Asilo negli Stati europei.



FRANCIA


5. FASE GIURISDIZIONALE


             

giovedì 8 novembre 2012

Liberalizzazione dei visti, abuso dei sistemi di asilo e diritti umani - Il caso dei Balcani occidentali


Il 5 e 6 novembre si è svolto a Tirana un incontro fra i ministri responsabili per gli Affari Interni dei Paesi dei Balcani occidentali, la Commissione europea e la presidenza di turno cipriota dell'UE.


Fra gli argomenti discussi, di particolare interesse per noi è la questione della "liberalizzazione" dei visti. Infatti, come noto, ormai tutti i Paesi dei Balcani occidentali – ad eccezione del Kosovo – sono stati inseriti dall'UE nella c.d. "lista bianca", cioè quella lista (contrapposta alla c.d. "lista nera") che elenca i Paesi i cui cittadini sono esentati dall'obbligo di essere in possesso di un visto all'atto di entrare per periodi brevi (fino a tre mesi) nello spazio Schengen.

lunedì 5 novembre 2012

Le novità più importanti segnalate da Asilo in Europa - Ottobre 2012

Come ormai d'abitudine, a fine mese facciamo un riepilogo delle novità più importanti che abbiamo commentato su questo blog nei precedenti trenta giorni e ricordiamo le notizie e i materiali che abbiamo segnalato sulla pagina Facebook di Asilo in Europa, costantemente aggiornata grazie anche alle segnalazioni che ci arrivano (Per il riassunto del mese di settembre V. qui).

Ottobre è stato un mese senza dubbio molto importante, anche per quanto riguarda da vicino Asilo in Europa.

mercoledì 31 ottobre 2012

Il programma di lavoro dell'EASO per il 2013 - Cinque tipi di sostegno

L'EASO, ovvero l'Agenzia dell'Unione europea di sostegno agli Stati in materia di asilo, ha pubblicato da poco il suo “Programma di lavoro 2013”.
Si tratta di un documento importante, che ci aiuta a “ripassare” la struttura, gli obiettivi e i compiti di questa giovane Agenzia con sede a Malta e ci descrive le priorità e i possibili risultati per l'anno venturo.



Conosciamo il programma di lavoro 2013 ormai da qualche giorno, grazie a un tweet di Francesca Spinelli (http://www.internazionale.it/tag/francesca-spinelli/)Ma solo ora abbiamo avuto il tempo di leggerlo.

lunedì 29 ottobre 2012

Riunione del Consiglio UE del 25 e 26 ottobre - Lo stato dell'arte dei negoziati sul "pacchetto asilo" e altri spunti interessanti


Il 25 e 26 ottobre si è tenuta una riunione del Consiglio UE in formazione Giustizia e Affari Interni. Molti i punti di nostro interesse toccati, a partire dall'approvazione della rifusione della Direttiva Accoglienza.


Il testo passa ora al Parlamento europeo che dovrebbe a sua volta approvarlo senza modifiche, procedendo così alla sua adozione definitiva.
Nei prossimi giorni torneremo ovviamente su questa importantissima novità, per cercare di capire cosa cambia con la nuova Direttiva Accoglienza.

sabato 27 ottobre 2012

Domande di asilo e decisioni in prima istanza nel secondo quarto del 2012 - Il rapporto di Eurostat



Sono 69.930 le domande di asilo presentate nei Paesi dell'UE nel 2° quarto del 2012, secondo il rapporto di Eurostat da poco pubblicato. Si tratta di un calo del 10% rispetto allo stesso periodo del 2011.



Il Paese che ha registrato il calo più forte è stato l'Italia, con 3.370 domande, rispetto alle 15.025 del 2° quarto dell'anno precedente (-78%).
In termini assoluti, il nostro Paese si piazza al settimo posto, dopo Francia (13.750), Germania (12.800), Svezia (8.790), Belgio (6.760), Regno Unito (6.415) e Austria (3.825).

giovedì 25 ottobre 2012

Asilo negli Stati europei. FRANCIA - parte 4. Esame della domanda

Continuiamo la pubblicazione "a puntate" della nostra scheda sul sistema di asilo in Francia. Oggi è il turno dell'esame della domanda.

Ci sembra molto interessante, in particolare, il criterio utilizzato in Francia per ripartire le competenze fra le varie "divisioni" dell'organo responsabile della domanda. 
Segnaliamo inoltre la selezione per concorso pubblico dei funzionari incaricati di esaminare la domanda, nonché l'esistenza di un'apposita "divisione" incaricata di svolgere il lavoro di ricerca di informazioni sui Paesi di origine (COI).

Per ritrovare agevolmente tutte le schede finora pubblicate sulla Francia (e a breve quelle sugli altri Paesi), vai alla pagina Asilo negli Stati europei.



FRANCIA


4. ESAME DELLA DOMANDA

Questa parte si compone di 4 sotto-sezioni:
    1. Organo responsabile della domanda
    2. Procedura ordinaria vs. procedura prioritaria
    3. La procedura in frontiera
    4. L'audizione e i possibili esiti dell'esame della domanda

4.1 Organo responsabile della domanda

La domanda di asilo viene esaminata dall'OFPRA (Office français de protection des réfugiés et apatrides).



Cos'è, come è organizzato e come lavora l'OFPRA?

venerdì 19 ottobre 2012

Asilo negli Stati europei. FRANCIA - parte 3. Accoglienza dei richiedenti asilo


FRANCIA

3. ACCOGLIENZA DEI RICHIEDENTI ASILO


Una volta presentata la domanda di asilo, il richiedente ha diritto all'ATA (Allocation temporaire d'attente, V. sotto, il box L'ATA); quindi, viene assegnato a un CADA (Centre d'accueil pour demandeurs d'asile, V. sotto), a seconda dei posti disponibili. In caso di rifiuto dell'accoglienza nel centro proposto dalla prefettura, il richiedente perde diritto anche all'ATA.
In caso invece di indisponibilità di posti nei CADA, il richiedente viene inserito in una lista di attesa e può chiedere alloggio in un centro di accoglienza emergenziale (hébergement d'urgence), se disponibile. Nel frattempo, beneficia dell'ATA.
E' importante sottolineare che l'accesso all'accoglienza è possibile solo per chi ha formalmente depositato una domanda di asilo alla préfecture. Come abbiamo detto nella parte 2-Avvio della procedura, il tempo necessario per ottenere un domicilio (a sua volta necessario per formalizzare la propria domanda di asilo) può arrivare fino a 5 mesi: durante questo lungo periodo di tempo le persone rimangono del tutto prive di accoglienza, finendo così per dipendere in tutto dalle associazioni caritatevoli.


mercoledì 17 ottobre 2012

La Relazione della Commissione europea sul Piano d'azione sui minori non accompagnati


Il 28 settembre la Commissione ha pubblicato la "Relazione intermedia relativa all'attuazione del Piano d'azione sui minori non accompagnati" (MNA). 
E' un documento molto interessante ai nostri fini, così come il Documento di lavoro dello staff della Commissione che lo accompagna e che contiene – fra le altre cose – una serie di dati e un elenco di progetti finanziati in questo campo dall'Unione europea negli Stati membri o in Paesi terzi.

lunedì 15 ottobre 2012

Asilo negli Stati europei. FRANCIA - parte 2. Avvio della procedura di asilo



FRANCIA

2. AVVIO DELLA PROCEDURA DI ASILO


La domanda di asilo va presentata alla préfecture competente, che generalmente è quella del capoluogo di regione (ad eccezione di chi si trova in una zona di frontiera, V. parte 4-Esame della domanda). Per presentare la domanda occorre un domicilio. A tal fine, è possibile eleggere domicilio presso un privato, un albergo o la sede di un'associazione riconosciuta dalla préfecture. Nella pratica, si riscontrano tuttavia numerose difficoltà che rendono in certi casi il requisito del domicilio un vero e proprio ostacolo alla presentazione di una domanda di asilo. Secondo il rapporto della CNDA "Droit d'asile en France: conditions d'accueil. Etat des lieux 2012", il periodo necessario per ottenere un domicilio al fine di avviare la procedura di asilo può estendersi fino a 5 mesi. Secondo lo stesso rapporto, si sono verificati casi in cui dei richiedenti asilo in attesa di domiciliarsi presso un'associazione sono stati espulsi, in occasione di controlli, in quanto privi di documenti idonei a confermare la loro presenza regolare sul territorio francese.

Il prefetto, ricevuta la domanda di asilo, rilascia un'APS (autorizzazione provvisoria al soggiorno) di un mese, salvo i seguenti quattro casi:
  1. la competenza per l'esame della domanda, in base al Regolamento Dublino, è di un altro Stato;
  2. il richiedente ha la nazionalità di un Paese per il quale la Francia ritiene applicabile la clausola di cessazione prevista dall'art.1, C, 5 della Convenzione di Ginevra del 1951, o di un Paese considerato come “Paese di origine sicuro”.
Attualmente la lista dei Paesi per i quali si applica la clausola di cessazione ex art. 1, C, 5 (cioè dei Paesi ove sono intervenuti dei cambi fondamentali nel regime politico) comprende: Benin, Bulgaria, Capo Verde, Cile, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia.
La lista dei Paesi di origine sicuri comprende invece: Armenia, Bangladesh, Benin, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Croazia, Ghana, India, Macedonia, Mauritius, Moldavia, Mongolia, Montenegro, Senegal, Serbia, Tanzania, Ucraina.
Con una decisione del 26 marzo 2012, il Consiglio di Stato ha annullato una precedente decisione di inserire in questa lista anche l'Albania e il Kosovo. Si noti che nel 2011 circa il 40% delle domande di asilo presentate da cittadini di "Paesi di origine sicuri" era costituito proprio da cittadini del Kosovo. 
Il 21 dicembre 2012 è stato invece eliminato dalla lista dei Paesi di origine sicuri il Mali, che in precedenza vi compariva limitatamente agli uomini (a causa della pratica molto diffusa delle mutilazioni genitali femminili).
Il tasso di riconoscimento delle domande presentate da persone provenienti da "Paesi di origine sicuri" nel 2011 è stato del 7%.


Asilo negli Stati europei. FRANCIA - parte 1. I dati



FRANCIA


1. I DATI




Dati generali relativi al 2012 (Eurostat, 2013)

Richiedenti asilo: 60.560 (secondo Paese in Europa)

Principali nazionalità delle persone che hanno chiesto asilo: Russia (5.930), Repubblica Democratica del Congo (5.500), Sri Lanka (3.825)

Decisioni in prima istanza sulle domande di asilo: 59.800 

Decisioni positive: 8.655 (di cui 7.120 status di rifugiato e 1.535 protezioni sussidiarie)

Percentuale decisioni positive in prima istanza: 14,5%

Rifugiati reinsediati: 130 (dato relativo al 2011)



giovedì 11 ottobre 2012

Come funzionano i sistemi di asilo in altri Paesi - Asilo negli Stati europei

E' arrivato finalmente il momento di annunciare una bella novità a cui stavamo lavorando da qualche settimana.
Da oggi sul blog Asilo in Europa apriamo una nuova sezione, raggiungibile dalla banda superiore, chiamata “Asilo negli Stati europei”. La pagina contiene già la prima scheda, riguardante la Francia. A breve seguiranno le prossime.

Più d'un lettore ci ha fatto notare in questi mesi quanto sarebbe interessante andare a vedere come funzionano i diversi sistemi di asilo nazionali.
È vero infatti che i trattati parlano di “politica comune” dell'Unione in materia di asilo e di “Sistema europeo comune di asilo”. Ma è altrettanto vero che molte – si potrebbe dire anche troppe – differenze tuttora sussistono fra gli Stati membri. E, senza dubbio, alcune di queste sono destinate a rimanere anche una volta che si sarà conclusa la cosiddetta “seconda fase” della costruzione del Sistema europeo comune e nonostante l'attività dell'EASO.

Ciò deriva da varie ragioni, fra cui:
  • il fatto che le norme in materia di accoglienza, qualifiche, procedure siano contenute all'interno di Direttive, che peraltro lasciano un margine di manovra talvolta molto ampio agli Stati in fase di trasposizione nel diritto interno;
  • il fatto che, al di là delle norme, le prassi cambiano molto da Paese a Paese, per oggettive difficoltà, formazione, cultura, tradizione di asilo, sistemi sociali,..
Cosa ci proponiamo di fare dunque?

mercoledì 3 ottobre 2012

Sentenza della Corte di Giustizia UE nella causa Cimade e Gisti - Una riflessione a partire dal caso italiano


Il 27 settembre la Corte di Giustizia UE ha emesso la sua sentenza nella causa Cimade e Gisti (C-179/11). 
Si trattava di una richiesta di pronuncia pregiudiziale sull'interpretazione della Direttiva Accoglienza e, in particolare sull'ambito di applicazione di tale direttiva. Ci eravamo già occupati di questa causa un po' di tempo fa, allorché avevamo parlato dell'intervento dell'UNHCR nel procedimento. (V. nostro precedente post qui)

Con il post di oggi diamo conto della risposta della Corte, con la quale sostanzialmente i giudici riconoscono che le condizioni minime di accoglienza stabilite dalla Direttiva Accoglienza si devono applicare anche ai richiedenti asilo "Dublino", fino all'eventuale effettivo trasferimento nello Stato competente a decidere sulla loro domanda di asilo. 
Proporremo poi una breve riflessione, a partire dal ragionamento svolto dall'Avvocato Generale nelle sue conclusioni presentate il 15 maggio 2012 e dal caso italiano.


lunedì 1 ottobre 2012

Alcuni (numerosi) aggiornamenti

Sono successe diverse cose negli ultimi giorni. Cerchiamo di riassumerle rapidamente qui, in attesa di pubblicare una serie di post più analitici. 
Si tratta di notizie che abbiamo già pubblicato sulla pagina Facebook di Asilo in Europa, che vi invitiamo a visitare per essere sempre aggiornati, condividere i contenuti, lasciare vostri commenti,...
Grazie come sempre a chi vorrà segnalarci notizie o materiali che ci sono sfuggiti.


Sistema europeo comune di asilo
- La Commissione LIBE (Libertà civili, giustizia e affari interni) del Parlamento europeo ha dato il via libera all'accordo con il Consiglio sui nuovi testi del Regolamento Dublino II e della Direttiva Accoglienza. Si tratta di importanti passi in avanti verso il completamento della "seconda fase" del Sistema europeo comune di asilo. Si prevede che il Consiglio UE e il Parlamento europeo in plenaria approveranno definitivamente i nuovi atti entro la fine dell'anno.
Vai qui per il commento della Commissaria Cecilia Malmström. 

- La Corte di Giustizia dell'UE ha recentemente emanato una sentenza su una richiesta di pronuncia pregiudiziale avanzata da un giudice francese in materia 
di condizioni minime di accoglienza. Torneremo presto su questa causa (C-179/11). Per ora ci limitiamo a segnalarvi il comunicato stampa della Corte.


- ECRE ha chiesto agli Stati membri di astenersi dal rinviare in Ungheria, ai sensi del Regolamento Dublino, i richiedenti asilo precedentemente transitati per la Serbia. Vai qui per un articolo.


venerdì 21 settembre 2012

Qual è il contenuto del diritto di asilo nel contesto dell'UE? L'intervento dell'UNHCR davanti alla Corte di Giustizia UE


Con il post di oggi diamo conto di un intervento dell'UNHCR particolarmente interessante ai nostri fini. Si tratta di una dichiarazione depositata in una causa attualmente pendente davanti alla Corte di Giustizia dell'UE (causa Halaf, C-528/11).
Attraverso tale domanda di pronuncia pregiudiziale, il giudice nazionale (in questo caso un giudice bulgaro) chiede – fra le altre cose, di cui non ci occuperemo oggi - “Quale sia il contenuto del diritto di asilo ai sensi dell'articolo 18 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea in combinato disposto con l'articolo 53 della Carta stessa nonché in connessione con la definizione di cui all'articolo 2, lettera c), e con il dodicesimo considerando del regolamento n. 343/2003”

Avendo un interesse generale in questa materia, l'UNHCR ha presentato una sua dichiarazione, divisa in cinque parti (che toccano anche altri argomenti che per oggi tralasciamo). Ci occupiamo qui della seconda parte, quella sul contenuto del diritto di asilo.



Preliminarmente, riportiamo il testo dell'art. 18 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, rubricato “Diritto di asilo”:

Il diritto di asilo è garantito nel rispetto delle norme stabilite dalla Convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951 e dal Protocollo del 31 gennaio 1967, relativi allo status dei rifugiati, e a norma del trattato sull'Unione europea e del trattato sul funzionamento dell'Unione europea

Ricordiamo poi che la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, dal 2009, non solo è un testo vincolante per le istituzioni, gli organi e organismi dell'Unione (incluse le Agenzie) e per gli Stati membri (solo quando attuano il diritto dell'Unione), ma ha anche lo stesso valore dei Trattati
Dunque, la Carta è sovraordinata rispetto alla normativa secondaria (Regolamenti e Direttive, ad esempio) e deve necessariamente orientare l'applicazione di questa da parte degli Stati.

Il contenuto del diritto di asilo di cui all'art.18 della Carta non è di semplice definizione. Come si sa, tale diritto non è esplicitamente sancito in alcuno strumento internazionale vincolante applicabile nel territorio dell'Unione europea. 
Tanto per citarne due che spesso trovano spazio su questo blog, né la Convenzione di Ginevra del 1951 sullo status dei rifugiati, né la Convenzione europea sui diritti dell'uomo (come ripete sempre la Corte EDU) prevedono il “diritto di asilo”.
Peraltro, riteniamo che non sarebbe possibile interpretare l'art. 18 della Carta solo facendo riferimento a un testo internazionale, dovendo necessariamente trovarsi un'interpretazione europea, “a norma dei trattati”.

Questa causa è la prima occasione (almeno per quanto ne sappiamo) in cui la Corte di Giustizia UE è chiamata a pronunciarsi su tale articolo.

La dichiarazione dell'UNHCR che qui più ci interessa è divisa in due capitoli:

  1. Il diritto di asilo nel diritto internazionale
  2. Il diritto di asilo nel contesto UE
  1. Nel primo capitolo si ripercorrono brevemente le “tappe” del diritto di asilo nel diritto internazionale, a partire dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (che contiene il “diritto di cercare e di godere in altri Paesi asilo dalle persecuzioni”, art. 14). Quindi si passa al “cuore” del diritto di asilo, cioè il principio di non refoulement, questo sì espressamente previsto nella Convenzione di Ginevra e contenuto (grazie all'interpretazione giurisprudenziale) nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo e in altri trattati internazionali sui diritti umani. Tuttavia, conclude questo primo capitolo, benché il principio di non refoulement rappresenti la pietra miliare del diritto di asilo, quest'ultimo va oltre il non refoulement; “comincia con l'ammissione in un territorio sicuro e si conclude con l'ottenimento di una soluzione duratura” (testo originale UNHCR in inglese, traduzione nostra).
  2. Il secondo capitolo passa quindi ad analizzare l'art. 18 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, sottolineando come esso contenga un riferimento: i) ai principi e gli standard della Convenzione di Ginevra e del Protocollo del 1967 e ii) ai trattati dell'Unione.L'analisi dell'UNHCR tocca quindi le previsioni più rilevanti dei trattati (in particolare gli articoli 78 e 80 del TFUE) e gli strumenti di normativa secondaria adottati sulla base di questi. Una prima conclusione è che, anche qui, il diritto di asilo va oltre al mero principio di non refoulement. Ogni interpretazione restrittiva, infatti, priverebbe l'art. 18 della Carta di ogni effetto utile.


Pertanto, sulla base dei trattati e della normativa secondaria che attualmente compone il Sistema europeo comune di asilo, a parere dell'UNHCR il diritto di asilo di cui all'art. 18 della Carta dei diritti fondamentali dell'UE contiene i seguenti elementi (traduzione nostra):

i) protezione dal refoulement incluso alla frontiera

ii) accesso al territorio ai fini di essere ammessi a procedure eque ed efficaci di determinazione dello status e dei bisogni di protezione internazionale (incluso il diritto a rimanere sul territorio fino a che non venga presa una decisione sulla domanda)

iii) valutazione della domanda di asilo con una procedura equa ed efficiente, con interpreti qualificati e autorità responsabili formate, nonché accesso alla rappresentanza legale ed ad organizzazioni che forniscono informazioni e supporto; accesso a un rimedio efficace (con appropriato supporto legale)

iv) accesso all'UNHCR (o a organizzazioni partner)

v) adeguate condizioni di accoglienza

vi) riconoscimento dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria, quando ricorrano i presupposti

vii) esercizio dei diritti fondamentali

viii) conseguimento di uno status sicuro (incluso un permesso di soggiorno)



Seguiremo naturalmente la causa Halaf per poter dare conto di eventuali sviluppi.


giovedì 20 settembre 2012

Gravi preoccupazioni in materia di diritti umani in Italia - Il rapporto del Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa


A circa un anno di distanza dalla pubblicazione dell'ultimo rapporto sull'Italia (V. il nostro precedente post qui), il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, ruolo nel frattempo assunto da Nils Muižnieks, ha pubblicato un nuovo rapporto sul nostro Paese, a seguito della sua visita dal 3 al 6 luglio 2012.
Il rapporto, che merita di essere letto interamente, contiene molti spunti interessanti ai nostri fini, in particolare nel capitolo III, intitolato "La protezione dei diritti umani dei migranti, inclusi i richiedenti asilo".

Il capitolo III è a sua volta diviso in quattro sotto-capitoli, dedicati rispettivamente a
  1. la possibilità di accedere alla procedura di asilo in Italia
  2. l'accoglienza dei migranti, inclusi i richiedenti asilo
  3. l'integrazione di rifugiati e altri beneficiari della protezione internazionale
  4. la detenzione amministrativa dei migranti
Ognuno di questi sotto-capitoli si chiude con alcune "Conclusioni e raccomandazioni".

Prima di vedere i punti a nostro parere più interessanti, sottolineiamo subito che il rapporto, che pure contiene anche note di apprezzamento per il governo italiano, ci è parso molto duro. Il Commissario, infatti, ha scelto di utilizzare, in certi punti, un linguaggio che, per quanto concesso dai limiti della formalità istituzionale, non lascia spazi a dubbi o interpretazioni, come vedremo meglio sotto.

Anche la risposta del governo italiano, pubblicata assieme al rapporto, merita di essere letta, anche se – ahinoi – più che altro per la scarsità e la confusione delle risposte fornite alle questioni sollevate dal Commissario.


giovedì 13 settembre 2012

Il libro dei sogni? Il Parlamento europeo approva una risoluzione sul rafforzamento della solidarietà all'interno dell'UE in materia di asilo.



Nella seduta plenaria di martedì 11 settembre 2012, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sul "Rafforzamento della solidarietà all'interno dell'UE in materia di asilo".

La risoluzione è largamente condivisibile e molto ambiziosa, tanto da rischiare di rimanere il “libro dei sogni" alla prova dei fatti.
In questo post riportiamo alcuni estratti dal testo ufficiale in italiano, curiosi di verificare quanti degli auspici, delle osservazioni e degli inviti del Parlamento europeo troveranno ascolto nelle altre istituzioni dell'Unione e nei singoli Stati membri.

E' superfluo aggiungere che non si tratta di un atto vincolante, ma "solo" di una presa di posizione politica del Parlamento - ad ogni modo molto importante, considerato l'istituzione da cui proviene (che rappresenta, è banale ma opportuno ricordarlo, i cittadini dell'Unione europea) e il periodo particolarmente difficile in cui si inserisce.
Peraltro, la risoluzione – che tocca diversi punti, dalla cooperazione pratica alla solidarietà finanziaria, dalla ripartizione delle responsabilità alla fiducia reciproca – contiene, oltre ad alcune affermazioni di principio di ampio respiro (nella prima parte), alcuni passaggi interessanti, soprattutto laddove si parla del Regolamento Dublino, del trattamento congiunto delle domande di asilo e della ricollocazione all'interno dell'UE dei beneficiari di protezione internazionale (V. i rispettivi paragrafi sotto).



giovedì 6 settembre 2012

Non ogni violazione della libertà di religione è un atto di persecuzione - Sentenza della Corte di Giustizia UE nelle cause riunite Y e Z



La Corte di Giustizia dell'Unione europea ha da poco emesso una sentenza nel caso Y e Z contro Germania (cause riunite C-71/11 e C-99/11), avente ad oggetto l'interpretazione della Direttiva Qualifiche e, in particolare, degli articoli 2, lett. c) e 9, par. 1, lett. a) in materia di persecuzione per ragioni legate alla libertà di religione.

Si trattava di una domanda pregiudiziale avanzata dalla Corte amministrativa generale tedesca, chiamata a pronunciarsi sul caso di due cittadini pachistani, membri della comunità Ahmadiyya (un movimento riformatore dell'Islam), che hanno presentato domanda di asilo in Germania, affermando di essere stati costretti a lasciare il loro Paese per via delle violenze e minacce subite a causa del loro credo religioso.


mercoledì 5 settembre 2012

Ripresa delle attività - Alcune segnalazioni

Dopo alcune settimane di silenzio, dovute alla pausa estiva, in questo primo post rendiamo conto di alcuni materiali interessanti pubblicati nelle scorse settimane ma che abbiamo avuto tempo di leggere soltanto ora. 
Grazie a chi ci vorrà fare avere segnalazioni di documenti, studi, iniziative che potrebbero esserci sfuggiti in quest'ultimo periodo!

Nei prossimi giorni riprenderemo la nostra normale attività di informazione e commento sulle principali novità in materia di asilo a livello europeo. Attività che si presenta oltremodo difficile, in considerazione del periodo decisivo per il futuro del Sistema europeo comune di asilo.
A breve, speriamo inoltre di poter presentare alcune novità all'interno di questo blog (anch'esse causa parziale del nostro silenzio di questi giorni), che ci auguriamo possano incontrare il vostro interesse.