lunedì 26 dicembre 2011

Regolamento Dublino: il "no" della Corte di Giustizia dell'UE a presunzioni assolute in materia di rispetto dei diritti fondamentali. Sentenza N.S. e altri.


Ancora il Regolamento Dublino II in "prima pagina". 
Parliamo oggi della sentenza N.S. e altri della Corte di Giustizia dell'Unione europea del 21 dicembre 2011 nei procedimenti riuniti C-411/10 e C-493/10.
Una sentenza attesa e importante.

Va detto innanzitutto che si trattava di un rinvio pregiudiziale da parte di due diversi giudici nazionali (la Court of Appeal of England and Wales, Regno Unito, e la High Court, Irlanda) che hanno chiamato la Corte di Giustizia dell'Unione europea a dare la sua interpretazione del diritto dell'Unione nell'ambito di una serie di controversie che riguardano in totale sei persone richiedenti asilo, da rinviare in Grecia in applicazione del Regolamento Dublino II (rispettivamente una dal Regno Unito e cinque dall'Irlanda).
In sostanza, la principale questione sollevata dai giudici inglese e irlandese era se gli Stati membri sono obbligati, prima di trasferire un richiedente asilo, a controllare se lo Stato di destinazione rispetti effettivamente i diritti fondamentali
E se, qualora emergesse che tale Stato non rispetta i diritti fondamentali, le autorità del Paese dove il richiedente asilo si trova siano obbligate ad esaminare la sua domanda.


In un post di qualche settimana fa vi avevamo anticipato le conclusioni dell'Avvocato generale presso la Corte. Vediamo ora come si sono espressi i giudici.


lunedì 19 dicembre 2011

Consiglio dell'UE Giustizia e Affari Interni (GAI) del 13 e 14 dicembre


Il 13 e 14 dicembre si è tenuto un Consiglio dell'UE nella formazione GAI – Giustizia e Affari Interni. Molti gli argomenti di nostro interesse, diversamente connessi al tema dell'asilo.

Si è infatti parlato, fra le altre cose, di: regime dei visti e liberalizzazione, area Schengen, Sistema europeo comune di asilo, risposta UE alla pressione migratoria, approccio globale alla migrazione e alla mobilità, fondi europei, agenda europea per l'integrazione degli stranieri.

Vediamo i vari punti nel dettaglio.


mercoledì 14 dicembre 2011

I minori non accompagnati richiedenti asilo e il Regolamento Dublino II


Recentemente, una corte britannica ha deciso di sospendere un giudizio e di inviare un quesito alla Corte di Giustizia dell'Unione europea sull'applicazione delle regole del Regolamento Dublino II ai minori non accompagnati richiedenti asilo.

Ricordiamo che, in base all'art. 267 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE), i giudici nazionali, qualora reputino necessaria, per emanare la loro sentenza, una decisione della Corte di Lussemburgo su: i) l'interpretazione dei Trattati; ii) la validità e l'interpretazione degli atti compiuti dalle istituzioni, dagli organi o dagli organismi dell'Unione, possono o (se giudici di ultima istanza) debbono rivolgersi alla Corte di Giustizia.

Si tratta, in sostanza, di un meccanismo di cooperazione fra giudici, molto utile per assicurare un'interpretazione uniforme delle regole europee, in quanto le decisioni della Corte hanno effetto in tutti gli Stati membri (non arrivando invece a decidere il caso specifico, che resta di competenza del giudice nazionale).

Il caso in questione riguarda tre minori non accompagnati, privi di familiari in tutta l'Unione europea, che hanno chiesto asilo nel Regno Unito, dopo averlo chiesto in un altro Stato membro.

lunedì 5 dicembre 2011

La Commissione lancia la nuova Comunicazione sulla Solidarietà


di Pietro Tesoriero*

La Commissione Europea propone nella Comunicazione pubblicata il 2 dicembre di rinforzare gli strumenti di solidarietà tra Stati membri nel campo dell'asilo. La Comunicazione, intitolata “Migliorare la solidarietà tra paesi UE nel campo dell'asilo”, mira a rafforzare la cooperazione tecnica e finanziaria tramite una più efficiente allocazione delle risorse e una migliore governance dei sistemi di asilo.

Con tale Comunicazione la Commissione vuole mettere al centro del dibattito il tema della solidarietà tra gli Stati membri che è stata oggetto di grande attenzione negli ultimi mesi a livello europeo, in particolare in seguito agli sbarchi a Lampedusa e in Sicilia. Questi eventi hanno accentuato se possibile la necessità di un efficiente Sistema Europeo in materia di Asilo ed evidenziato la mancanza di fiducia tra i governi degli Stati membri.


giovedì 1 dicembre 2011

Un nuovo Approccio Globale in materia di Migrazione e Mobilità


Il 18 novembre la Commissione europea ha pubblicato una Comunicazione sull'Approccio Globale in materia di Migrazione e Mobilità (GAMM).

Di cosa si tratta?
Nel 2005 l'Unione europea aveva adottato l'Approccio Globale in materia di Migrazione (GAM) come quadro generale della politica esterna europea in materia di immigrazione, per affrontare tutti gli aspetti rilevanti in materia di immigrazione in collaborazione con i Paesi terzi.

Tale quadro politico si basava su 3 pilastri (migrazione regolare, migrazione irregolare, migrazione e sviluppo) e all'interno della sua cornice si possono far rientrare vari strumenti (giuridici, politici, operativi) utilizzati dall'UE per rafforzare la cooperazione con i Paesi terzi, fra cui: Partenariati per la Mobilità (siglati finora con Moldavia, Capo Verde, Georgia, Armenia), accordi per la facilitazione dei visti, accordi di riammissione, dialoghi politici, oltre che una lunga serie di progetti in materia di migrazione finanziati in Paesi non UE (circa 300, per un totale di 800 milioni di euro).

Lo scopo di questa Comunicazione è quello di proporre un rinnovato Approccio Globale in materia di Migrazione e (ora anche) Mobilità, laddove l'aggiunta della parola "Mobilità" si riferisce soprattutto all'attenzione dedicata dal nuovo Approccio Globale alla politica in materia di visti di breve durata, strumento comprensibilmente strategico per ottenere la cooperazione dei Paesi terzi.

Ai tre pilastri originari, inoltre, se ne aggiunge ora uno relativo alla protezione internazionale e alla dimensione esterna della politica europea in materia di asilo.