mercoledì 31 ottobre 2012

Il programma di lavoro dell'EASO per il 2013 - Cinque tipi di sostegno

L'EASO, ovvero l'Agenzia dell'Unione europea di sostegno agli Stati in materia di asilo, ha pubblicato da poco il suo “Programma di lavoro 2013”.
Si tratta di un documento importante, che ci aiuta a “ripassare” la struttura, gli obiettivi e i compiti di questa giovane Agenzia con sede a Malta e ci descrive le priorità e i possibili risultati per l'anno venturo.



Conosciamo il programma di lavoro 2013 ormai da qualche giorno, grazie a un tweet di Francesca Spinelli (http://www.internazionale.it/tag/francesca-spinelli/)Ma solo ora abbiamo avuto il tempo di leggerlo.

lunedì 29 ottobre 2012

Riunione del Consiglio UE del 25 e 26 ottobre - Lo stato dell'arte dei negoziati sul "pacchetto asilo" e altri spunti interessanti


Il 25 e 26 ottobre si è tenuta una riunione del Consiglio UE in formazione Giustizia e Affari Interni. Molti i punti di nostro interesse toccati, a partire dall'approvazione della rifusione della Direttiva Accoglienza.


Il testo passa ora al Parlamento europeo che dovrebbe a sua volta approvarlo senza modifiche, procedendo così alla sua adozione definitiva.
Nei prossimi giorni torneremo ovviamente su questa importantissima novità, per cercare di capire cosa cambia con la nuova Direttiva Accoglienza.

sabato 27 ottobre 2012

Domande di asilo e decisioni in prima istanza nel secondo quarto del 2012 - Il rapporto di Eurostat



Sono 69.930 le domande di asilo presentate nei Paesi dell'UE nel 2° quarto del 2012, secondo il rapporto di Eurostat da poco pubblicato. Si tratta di un calo del 10% rispetto allo stesso periodo del 2011.



Il Paese che ha registrato il calo più forte è stato l'Italia, con 3.370 domande, rispetto alle 15.025 del 2° quarto dell'anno precedente (-78%).
In termini assoluti, il nostro Paese si piazza al settimo posto, dopo Francia (13.750), Germania (12.800), Svezia (8.790), Belgio (6.760), Regno Unito (6.415) e Austria (3.825).

giovedì 25 ottobre 2012

Asilo negli Stati europei. FRANCIA - parte 4. Esame della domanda

Continuiamo la pubblicazione "a puntate" della nostra scheda sul sistema di asilo in Francia. Oggi è il turno dell'esame della domanda.

Ci sembra molto interessante, in particolare, il criterio utilizzato in Francia per ripartire le competenze fra le varie "divisioni" dell'organo responsabile della domanda. 
Segnaliamo inoltre la selezione per concorso pubblico dei funzionari incaricati di esaminare la domanda, nonché l'esistenza di un'apposita "divisione" incaricata di svolgere il lavoro di ricerca di informazioni sui Paesi di origine (COI).

Per ritrovare agevolmente tutte le schede finora pubblicate sulla Francia (e a breve quelle sugli altri Paesi), vai alla pagina Asilo negli Stati europei.



FRANCIA


4. ESAME DELLA DOMANDA

Questa parte si compone di 4 sotto-sezioni:
    1. Organo responsabile della domanda
    2. Procedura ordinaria vs. procedura prioritaria
    3. La procedura in frontiera
    4. L'audizione e i possibili esiti dell'esame della domanda

4.1 Organo responsabile della domanda

La domanda di asilo viene esaminata dall'OFPRA (Office français de protection des réfugiés et apatrides).



Cos'è, come è organizzato e come lavora l'OFPRA?

venerdì 19 ottobre 2012

Asilo negli Stati europei. FRANCIA - parte 3. Accoglienza dei richiedenti asilo


FRANCIA

3. ACCOGLIENZA DEI RICHIEDENTI ASILO


Una volta presentata la domanda di asilo, il richiedente ha diritto all'ATA (Allocation temporaire d'attente, V. sotto, il box L'ATA); quindi, viene assegnato a un CADA (Centre d'accueil pour demandeurs d'asile, V. sotto), a seconda dei posti disponibili. In caso di rifiuto dell'accoglienza nel centro proposto dalla prefettura, il richiedente perde diritto anche all'ATA.
In caso invece di indisponibilità di posti nei CADA, il richiedente viene inserito in una lista di attesa e può chiedere alloggio in un centro di accoglienza emergenziale (hébergement d'urgence), se disponibile. Nel frattempo, beneficia dell'ATA.
E' importante sottolineare che l'accesso all'accoglienza è possibile solo per chi ha formalmente depositato una domanda di asilo alla préfecture. Come abbiamo detto nella parte 2-Avvio della procedura, il tempo necessario per ottenere un domicilio (a sua volta necessario per formalizzare la propria domanda di asilo) può arrivare fino a 5 mesi: durante questo lungo periodo di tempo le persone rimangono del tutto prive di accoglienza, finendo così per dipendere in tutto dalle associazioni caritatevoli.


mercoledì 17 ottobre 2012

La Relazione della Commissione europea sul Piano d'azione sui minori non accompagnati


Il 28 settembre la Commissione ha pubblicato la "Relazione intermedia relativa all'attuazione del Piano d'azione sui minori non accompagnati" (MNA). 
E' un documento molto interessante ai nostri fini, così come il Documento di lavoro dello staff della Commissione che lo accompagna e che contiene – fra le altre cose – una serie di dati e un elenco di progetti finanziati in questo campo dall'Unione europea negli Stati membri o in Paesi terzi.

lunedì 15 ottobre 2012

Asilo negli Stati europei. FRANCIA - parte 2. Avvio della procedura di asilo



FRANCIA

2. AVVIO DELLA PROCEDURA DI ASILO


La domanda di asilo va presentata alla préfecture competente, che generalmente è quella del capoluogo di regione (ad eccezione di chi si trova in una zona di frontiera, V. parte 4-Esame della domanda). Per presentare la domanda occorre un domicilio. A tal fine, è possibile eleggere domicilio presso un privato, un albergo o la sede di un'associazione riconosciuta dalla préfecture. Nella pratica, si riscontrano tuttavia numerose difficoltà che rendono in certi casi il requisito del domicilio un vero e proprio ostacolo alla presentazione di una domanda di asilo. Secondo il rapporto della CNDA "Droit d'asile en France: conditions d'accueil. Etat des lieux 2012", il periodo necessario per ottenere un domicilio al fine di avviare la procedura di asilo può estendersi fino a 5 mesi. Secondo lo stesso rapporto, si sono verificati casi in cui dei richiedenti asilo in attesa di domiciliarsi presso un'associazione sono stati espulsi, in occasione di controlli, in quanto privi di documenti idonei a confermare la loro presenza regolare sul territorio francese.

Il prefetto, ricevuta la domanda di asilo, rilascia un'APS (autorizzazione provvisoria al soggiorno) di un mese, salvo i seguenti quattro casi:
  1. la competenza per l'esame della domanda, in base al Regolamento Dublino, è di un altro Stato;
  2. il richiedente ha la nazionalità di un Paese per il quale la Francia ritiene applicabile la clausola di cessazione prevista dall'art.1, C, 5 della Convenzione di Ginevra del 1951, o di un Paese considerato come “Paese di origine sicuro”.
Attualmente la lista dei Paesi per i quali si applica la clausola di cessazione ex art. 1, C, 5 (cioè dei Paesi ove sono intervenuti dei cambi fondamentali nel regime politico) comprende: Benin, Bulgaria, Capo Verde, Cile, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia.
La lista dei Paesi di origine sicuri comprende invece: Armenia, Bangladesh, Benin, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Croazia, Ghana, India, Macedonia, Mauritius, Moldavia, Mongolia, Montenegro, Senegal, Serbia, Tanzania, Ucraina.
Con una decisione del 26 marzo 2012, il Consiglio di Stato ha annullato una precedente decisione di inserire in questa lista anche l'Albania e il Kosovo. Si noti che nel 2011 circa il 40% delle domande di asilo presentate da cittadini di "Paesi di origine sicuri" era costituito proprio da cittadini del Kosovo. 
Il 21 dicembre 2012 è stato invece eliminato dalla lista dei Paesi di origine sicuri il Mali, che in precedenza vi compariva limitatamente agli uomini (a causa della pratica molto diffusa delle mutilazioni genitali femminili).
Il tasso di riconoscimento delle domande presentate da persone provenienti da "Paesi di origine sicuri" nel 2011 è stato del 7%.


Asilo negli Stati europei. FRANCIA - parte 1. I dati



FRANCIA


1. I DATI




Dati generali relativi al 2012 (Eurostat, 2013)

Richiedenti asilo: 60.560 (secondo Paese in Europa)

Principali nazionalità delle persone che hanno chiesto asilo: Russia (5.930), Repubblica Democratica del Congo (5.500), Sri Lanka (3.825)

Decisioni in prima istanza sulle domande di asilo: 59.800 

Decisioni positive: 8.655 (di cui 7.120 status di rifugiato e 1.535 protezioni sussidiarie)

Percentuale decisioni positive in prima istanza: 14,5%

Rifugiati reinsediati: 130 (dato relativo al 2011)



giovedì 11 ottobre 2012

Come funzionano i sistemi di asilo in altri Paesi - Asilo negli Stati europei

E' arrivato finalmente il momento di annunciare una bella novità a cui stavamo lavorando da qualche settimana.
Da oggi sul blog Asilo in Europa apriamo una nuova sezione, raggiungibile dalla banda superiore, chiamata “Asilo negli Stati europei”. La pagina contiene già la prima scheda, riguardante la Francia. A breve seguiranno le prossime.

Più d'un lettore ci ha fatto notare in questi mesi quanto sarebbe interessante andare a vedere come funzionano i diversi sistemi di asilo nazionali.
È vero infatti che i trattati parlano di “politica comune” dell'Unione in materia di asilo e di “Sistema europeo comune di asilo”. Ma è altrettanto vero che molte – si potrebbe dire anche troppe – differenze tuttora sussistono fra gli Stati membri. E, senza dubbio, alcune di queste sono destinate a rimanere anche una volta che si sarà conclusa la cosiddetta “seconda fase” della costruzione del Sistema europeo comune e nonostante l'attività dell'EASO.

Ciò deriva da varie ragioni, fra cui:
  • il fatto che le norme in materia di accoglienza, qualifiche, procedure siano contenute all'interno di Direttive, che peraltro lasciano un margine di manovra talvolta molto ampio agli Stati in fase di trasposizione nel diritto interno;
  • il fatto che, al di là delle norme, le prassi cambiano molto da Paese a Paese, per oggettive difficoltà, formazione, cultura, tradizione di asilo, sistemi sociali,..
Cosa ci proponiamo di fare dunque?

mercoledì 3 ottobre 2012

Sentenza della Corte di Giustizia UE nella causa Cimade e Gisti - Una riflessione a partire dal caso italiano


Il 27 settembre la Corte di Giustizia UE ha emesso la sua sentenza nella causa Cimade e Gisti (C-179/11). 
Si trattava di una richiesta di pronuncia pregiudiziale sull'interpretazione della Direttiva Accoglienza e, in particolare sull'ambito di applicazione di tale direttiva. Ci eravamo già occupati di questa causa un po' di tempo fa, allorché avevamo parlato dell'intervento dell'UNHCR nel procedimento. (V. nostro precedente post qui)

Con il post di oggi diamo conto della risposta della Corte, con la quale sostanzialmente i giudici riconoscono che le condizioni minime di accoglienza stabilite dalla Direttiva Accoglienza si devono applicare anche ai richiedenti asilo "Dublino", fino all'eventuale effettivo trasferimento nello Stato competente a decidere sulla loro domanda di asilo. 
Proporremo poi una breve riflessione, a partire dal ragionamento svolto dall'Avvocato Generale nelle sue conclusioni presentate il 15 maggio 2012 e dal caso italiano.


lunedì 1 ottobre 2012

Alcuni (numerosi) aggiornamenti

Sono successe diverse cose negli ultimi giorni. Cerchiamo di riassumerle rapidamente qui, in attesa di pubblicare una serie di post più analitici. 
Si tratta di notizie che abbiamo già pubblicato sulla pagina Facebook di Asilo in Europa, che vi invitiamo a visitare per essere sempre aggiornati, condividere i contenuti, lasciare vostri commenti,...
Grazie come sempre a chi vorrà segnalarci notizie o materiali che ci sono sfuggiti.


Sistema europeo comune di asilo
- La Commissione LIBE (Libertà civili, giustizia e affari interni) del Parlamento europeo ha dato il via libera all'accordo con il Consiglio sui nuovi testi del Regolamento Dublino II e della Direttiva Accoglienza. Si tratta di importanti passi in avanti verso il completamento della "seconda fase" del Sistema europeo comune di asilo. Si prevede che il Consiglio UE e il Parlamento europeo in plenaria approveranno definitivamente i nuovi atti entro la fine dell'anno.
Vai qui per il commento della Commissaria Cecilia Malmström. 

- La Corte di Giustizia dell'UE ha recentemente emanato una sentenza su una richiesta di pronuncia pregiudiziale avanzata da un giudice francese in materia 
di condizioni minime di accoglienza. Torneremo presto su questa causa (C-179/11). Per ora ci limitiamo a segnalarvi il comunicato stampa della Corte.


- ECRE ha chiesto agli Stati membri di astenersi dal rinviare in Ungheria, ai sensi del Regolamento Dublino, i richiedenti asilo precedentemente transitati per la Serbia. Vai qui per un articolo.