sabato 27 dicembre 2014

"Soggetti che offrono protezione" e "Alternativa della protezione interna" - Pubblicati i rapporti finali del progetto europeo APAIPA coordinato da ECRE

Alcune settimane fa è stata pubblicata una ricerca comparativa a livello europeo, coordinata da ECRE (European Council on Refugees and Exiles), a cui abbiamo avuto il privilegio di contribuire come referenti per l'Italia. Solo oggi abbiamo modo di darne conto e lo facciamo volentieri sia per contribuire alla diffusione di una ricerca europea che riteniamo interessante sia per ringraziare pubblicamente quanti (e sono stati davvero tanti) ci hanno aiutato per la realizzazione della parte italiana.

La ricerca, intitolata APAIPA (Actors of Protection and the Application of the Internal Protection Alternative), ha ad oggetto l'applicazione nei diversi Paesi europei analizzati (11: Austria, Polonia, Belgio, Spagna, Francia, Svezia, Germania, Paesi Bassi, Ungheria, Regno Unito, Italia) di due concetti chiave nell'esame delle domande di protezione internazionale: quello di “soggetti che offrono protezione” e quello di “alternativa della protezione interna”.

Per ogni Paese analizzato ECRE ha selezionato una o più persone incaricate di svolgere la ricerca a livello nazionale. Come detto, per quanto riguarda l'Italia, la ricerca è stata condotta da alcuni soci di Asilo in Europa. Sulla base degli esiti dei lavori condotti a livello nazionale, ECRE ha infine redatto sia il rapporto comparativo europeo sia i singoli rapporti nazionali.

Potete scaricare il rapporto comparativo (in inglese) a questo link e il rapporto relativo all'Italia (in italiano) qui.

Per quanto riguarda il rapporto comparativo ed i suoi esiti rimandiamo al testo della ricerca, mentre nelle righe che seguono ci soffermeremo brevemente sull'Italia, rimandando comunque anche in questo caso alla lettura del rapporto italiano chi volesse approfondire.


lunedì 22 dicembre 2014

Sentenza M'Bodj (C-542/13). Benefici della Direttiva Qualifiche non estensibili a chi è autorizzato a soggiornare per rischio di deterioramento dello stato di salute

Il 18 dicembre è stato un giorno di attività molto intensa della Corte di Giustizia dell'Unione Europea sulle materie di nostro interesse. Sono state pubblicate infatti ben tre sentenze molto rilevanti ai nostri fini e nei prossimi giorni pubblicheremo le relative analisi. Cominciamo oggi con l'analisi della sentenza nel caso M'Bodj (C-542/13). 

La sentenza trae origine dalla domanda di pronuncia pregiudiziale avanzata alla Corte di Giustizia dalla Corte costituzionale belga. In particolare, il giudice nazionale chiede alla Corte l'esatta interpretazione di alcuni articoli della Direttiva 2004/83/CE (Direttiva Qualifiche, oggi sostituita dalla Direttiva 2011/95/UE) al fine di chiarire se gli Stati membri sono obbligati a concedere assistenza sanitaria e sociale ai sensi degli articoli 28 e 29 della Direttiva, a un cittadino di un Paese terzo autorizzato a rimanere sul territorio sulla base di una normativa nazionale che fa riferimento a motivi di salute. 

La sentenza è interessante in quanto permette alla Corte di svolgere un più ampio ragionamento sulla possibilità o meno che un caso come quello oggetto del procedimento principale – persona a rischio di deterioramento dello stato di salute a causa dell'assenza di terapie adeguate nel suo Paese di origine – rientri nella protezione sussidiaria e dunque nell'ambito di applicazione della Direttiva Qualifiche

Come sempre pubblichiamo nelle righe seguono una breve sintesi della decisione della Corte, rimandando al nostro sito chi volesse scaricare il pdf con l'intera analisi.

Buona lettura!

giovedì 11 dicembre 2014

Sentenza A, B e C. Limiti alle modalità di valutazione dell'orientamento sessuale - Tutte le sentenze della Corte di Giustizia analizzate da Asilo in Europa

Dopo la sentenza resa poco più di un anno fa (7 novembre 2013) nelle cause riunite X, Y e Z (potete trovare qui un nostro post a riguardo), la domanda di pronuncia pregiudiziale di cui ci occupiamo oggi permette alla Corte di fornire ulteriori precisazioni in merito alle condizioni di attribuzione dello status di rifugiato a richiedenti che invocano il proprio orientamento sessuale a fondamento del rischio di persecuzione nel Paese di origine. 

Nello specifico, la Corte è stata chiamata dal giudice del rinvio (olandese) a pronunciarsi sulla conformità con il diritto dell'Unione – l’art. 4 della Direttiva 2004/83/CE (oggi sostituta dalla Direttiva 2011/95/UE, la nuova Direttiva Qualifiche) e artt. 1 e 7 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea – di alcune modalità di valutazione delle dichiarazioni e delle prove documentali prodotte a sostegno del proprio orientamento sessuale dai tre richiedenti asilo.

Come al solito pubblichiamo di seguito poche righe di introduzione alla sentenza della Corte, rimandando al nostro sito chi volesse scaricare l'intera analisi in pdf di questa e di tutte le sentenze analizzate finora. Buona lettura!

martedì 25 novembre 2014

Asilo negli Stati europei. SPAGNA - Parte 4. Esame della domanda di protezione internazionale

Nuova puntata della nostra scheda sul sistema di asilo spagnolo. Ci occupiamo oggi dell'esame della domanda di protezione internazionale. E' una puntata molto articolata che presenta l'organo responsabile dell'esame della domanda, l'esame di ammissibilità (con le possibili cause di inammissibilità), quello nel merito (con la distinzione tra procedura ordinaria e procedura prioritaria) e infine i possibili esiti dell'esame.

Un ringraziamento particolare lo dobbiamo a Francesca Giovannini per la sua consulenza preziosa su questa e altre puntate della scheda sulla Spagna.

Buona lettura!



SPAGNA - PARTE 4
Esame della domanda


mercoledì 19 novembre 2014

Sentenza H.N. (C-604/12) - Tutte le sentenze della Corte di Giustizia UE in materia di asilo analizzate da Asilo in Europa

Per la nostra rubrica sulle sentenze della Corte di Giustizia UE in materia di asilo pubblichiamo oggi l'analisi della decisione della Corte nel caso H.N. contro Minister for Justice, Equality and Law Reform. Si tratta di una sentenza abbastanza recente (8 maggio 2014) e, benché direttamente collegata alla particolare procedura di asilo irlandese, di sicuro interesse generale soprattutto nella parte in cui i giudici ricordano la necessità di una durata "non irragionevole" dell'esame di una domanda.



Come al solito, nelle righe che seguono pubblichiamo una breve introduzione alla nostra scheda, che è possibile scaricare integralmente dalla pagina del nostro sito dedicata alle sentenze della Corte di Giustizia UE.

Buona lettura!



giovedì 13 novembre 2014

Sentenza Tarakhel contro Svizzera – La Corte europea dei diritti dell'uomo ritiene l'Italia uno Stato non completamente sicuro per i richiedenti asilo più vulnerabili

Con la sentenza, pronunciata il 4 novembre 2014, nel caso Tarakhel c. Svizzera, la Grande Chambre della Corte europea dei diritti dell'uomo ha dichiarato a maggioranza dei suoi membri (14 contro 3) che, allo stato attuale, il rinvio verso l'Italia di richiedenti asilo particolarmente vulnerabili, quali un nucleo familiare con minori, è suscettibile, in mancanza di adeguate garanzie, di violare il divieto di trattamenti inumani o degradanti, sancito dall'art. 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU).




La Corte, per l'ennesima volta, conferma con questa sentenza che la decisione di trasferire uno o più richiedenti asilo verso lo Stato membro competente in base ai criteri  del Regolamento Dublino, deve sempre essere assunta nel rispetto dei diritti umani, dopo un esame rigoroso sia della situazione generale del sistema di asilo di detto Stato sia della situazione individuale dei richiedenti. 

Nel post di oggi commentiamo questa importante sentenza, seguendo il ragionamento che ha portato i giudici della Corte alla decisione e poi confrontando questa sentenza con precedenti della Corte che avevano invece escluso violazioni della CEDU in caso di rinvii verso l'Italia. 


martedì 4 novembre 2014

Salahadin Abdulla e altri (C-175/08) - Tutte le sentenze della Corte di Giustizia UE in materia di asilo analizzate da Asilo in Europa

Dopo diverso tempo torniamo ad occuparci di giurisprudenza. Lo facciamo all'interno della nostra rubrica "Sentenze della Corte di Giustizia UE", dove - come sa chi segue da tempo questo blog - stiamo analizzando, una per una, tutte le sentenze con cui i giudici di Lussemburgo hanno interpretato il diritto dell'Unione in materia di asilo

Per chi si fosse perso le prime sentenze, consigliamo di visitare questa pagina del nostro sito, dove si possono scaricare tutte le analisi fatte finora. 



Oggi ci occupiamo di  una sentenza molto importante, che interpreta la Direttiva Qualifiche e, in particolare, la cessazione dello status di rifugiato, toccando diversi punti di grande interesse. Nelle righe che seguono presentiamo come al solito un breve riassunto delle conclusioni a cui è giunta la Corte, rimandando al nostro sito (in particolare a questa pagina) per scaricare la scheda completa di analisi della sentenza Salahadin Abdulla e le altre schede pubblicate finora. 

La causa in esame interpreta l’ipotesi di cessazione dello status di rifugiato prevista dall’art. 11, par. 1 lett. e), della Direttiva Qualifiche (Direttiva 2004/83/CE, oggi sostituita dalla Direttiva 2011/95/UE).
Le questioni più importanti in esame sono: 1) se si dà luogo alla cessazione dello status di rifugiato al venir meno del fondato timore di persecuzione, in assenza di motivi ulteriori di timore; 2) se, quando vengono meno le circostanze che avevano determinato il riconoscimento dello status, le eventuali nuove, differenti circostanze che devono essere valutate sulla base di un criterio di probabilità differente rispetto a quello applicabile ai fini del riconoscimento dello status di rifugiato; 3) se si applica, o meno, a tali nuove circostanze, il regime di alleggerimento dell’onere della prova di cui all’art. 4 par. 4 della Direttiva Qualifiche nel caso in cui l’interessato abbia già subito atti o minacce di persecuzione.

La Corte afferma che cessa lo status di rifugiato quando vengono meno le circostanze alla base del fondato timore di persecuzione e non sussistono altri motivi di timore, purché il cambiamento sia significativo e non temporaneo e qualora il soggetto o i soggetti che offrono protezione nel Paese di origine abbiano adottato adeguate misure al fine di impedire il verificarsi di atti persecutori, garantendo l’accesso dell’interessato a questa protezione. 

L’esame del rischio relativo a nuove, differenti circostanze deve avvenire sulla base dello stesso criterio di probabilità applicato ai fini del riconoscimento dello status di rifugiato. La norma di cui all’art. 4, par. 4 è applicabile, cioè si attribuisce una forte valenza probatoria ad atti o minacce precedenti di persecuzione ma solo qualora l’interessato faccia valere circostanze diverse da quelle per cui era stato riconosciuto rifugiato. Ciò potrà di regola verificarsi solamente quando il motivo di persecuzione sia diverso da quello considerato al momento del riconoscimento dello status di rifugiato e vi siano atti o minacce di persecuzione precedenti collegati al motivo di persecuzione esaminato in tale fase.

venerdì 31 ottobre 2014

Asilo negli Stati europei. SPAGNA - Parte 3. Accoglienza dei richiedenti asilo

Riprendiamo la pubblicazione della nostra scheda sul sistema di asilo spagnolo. Nelle scorse settimane abbiamo pubblicato i dati principali e approfondito come e dove si presenta domanda di protezione internazionale in Spagna.
Oggi parliamo invece dell'accoglienza dei richiedenti asilo.

Buona lettura!


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mercoledì 29 ottobre 2014

Sentenza Sharifi e altri contro Italia e Grecia - La Corte europea dei diritti dell'uomo si pronuncia ancora contro i respingimenti

Il 21 ottobre la Corte europea dei diritti dell'uomo, nel caso denominato Sharifi e altri contro Italia e Grecia, ha condannato nuovamente l'Italia per aver respinto indiscriminatamente un gruppo di richiedenti asilo verso un Paese “non sicuro”.
La pronuncia, che interviene a ormai circa 6 anni dai fatti,  richiama ampiamente le argomentazioni sviluppate in due delle sentenze più significative degli ultimi anni in materia di respingimenti (M.S.S. c. Belgio e Grecia del 21 gennaio 2011 e Hirsi Jamaa e al. c. Italia del 23 febbraio 2012).


Nel caso di cui ci occupiamo oggi, così come in M.S.S., il luogo di destinazione "non sicuro" si trovava non sul territorio di un Paese terzo, ma su quello di uno Stato membro dell'UE (la Grecia), e la Corte ha condannato nuovamente la messa in atto automatica da parte degli Stati membri del meccanismo previsto dal regolamento Dublino.


giovedì 23 ottobre 2014

Asilo negli Stati europei. Spagna - Parte 2. Avvio della procedura

Continuiamo la nostra analisi del sistema spagnolo con la pubblicazione della seconda puntata, relativa all'avvio della procedura di asilo. Per chi si fosse perso la prima puntata (relativa ai dati) o le analisi dei sistemi di asilo degli altri Paesi europei, rimandiamo alla pagina Asilo negli Stati europei. Nei prossimi giorni continueremo invece ad occuparci del sistema spagnolo descrivendo l'accoglienza dei richiedenti asilo, la procedura di esame della domanda e il contenuto della protezione.

Buona lettura!

SPAGNA
Parte 2 - Avvio della procedura

lunedì 20 ottobre 2014

Asilo negli Stati europei. SPAGNA - Parte 1. I dati

Dopo l'impegno della nostra associazione per il seminario di Marsiglia "Garantire il diritto di asilo nel Mediterraneo" (Vedi qui la pagina con la descrizione e i materiali del seminario, di cui riparleremo presto), torniamo oggi ad occuparci della nostra rubrica Asilo negli Stati europei. Lo facciamo pubblicando - come al solito, in diverse "puntate" - un'analisi del sistema di asilo spagnolo.

Ricordiamo che alla pagina Asilo negli Stati europei è possibile trovare tutte le schede di approfondimento che abbiamo pubblicato finora, sui sistemi di asilo di Francia, Irlanda, Malta, Belgio, Regno Unito, Polonia. 

Come sempre, cominciamo con alcuni dati interessanti.







martedì 7 ottobre 2014

Seminario accoglienza Marsiglia - Journée d'étude Marseille droit d'asile et travail social









Care lettrici e cari lettori, in vista dell’imminente seminario di Marsiglia del 17 ottobre, apriamo una sezione apposita del blog in cui raccoglieremo materiali per facilitare i lavori della giornata di studi e favorire lo scambio tra gli operatori dell’asilo italiani e francesi. Pubblicheremo documenti di presentazione dei sistemi asilo italiano e francese, informazioni sui relatori che parteciperanno al convegno, indicazioni bibliografiche, report ed altri documenti di approfondimento… oltre ai vostri commenti e le vostre osservazioni. Non esitate a sottoporci domande e riflessioni per arricchire la nostra riflessione comune in vista della giornata di studi del 17 ottobre.


Chers lecteurs, mesdames et messieurs, en vue de la journée d'étude à Marseille le 17 octobre 2014 sur le droit d'asile et le travail social et à fin de faciliter les échanges d'informations entre intervenants sociaux italien et français, nous vous présentons cette nouvelle page de notre blog. Vous pouvez y trouvez des documents de présentations sur le deux systèmes d'asile, italien et français, des informations sur les intervenants, une riche bibliographie, rapports et articles.....et vos commentaires et questions. N'hésitez pas à poser des questions sur les systèmes d'asile italien et français pour enrichir notre réflexion commune en vue de la journée d'étude du 17 octobre.

venerdì 3 ottobre 2014

Frontex plus, Tritone, Mare nostrum. A un anno dalle tragedie di Lampedusa il sistema europeo comune di asilo al bivio.

Il 27 Agosto scorso, in una conferenza stampa congiunta, il Ministro degli Interni italiano Angelino Alfano e la Commissaria europea per gli affari interni Cecilia Malmström hanno annunciato la fine dell’Operazione Mare Nostrum e il lancio della nuova missione chiamata Frontex Plus, che è stata poi ribattezzata Tritone.

A distanza di più di un mese, ancora poco si sa di questa missione e di cosa succederà nel Mar Mediterraneo, ma ci sembra importante cercare di chiarire alcuni aspetti.

martedì 30 settembre 2014

“Garantire il diritto di asilo nel Mediterraneo" - Seminario organizzato da Asilo in Europa e FNARS, 17 ottobre 2014 Marsiglia



Siamo molto lieti di annunciare che Asilo in Europa e FNARS (Federazione nazionale francese di associazioni che lavorano nel settore dell’accoglienza e del reinserimento sociale)  organizzano la giornata di studi “Garantire il diritto di asilo nel Mediterraneo. L’operatore sociale tra politiche pubbliche e accoglienza dei richiedenti asilo: i casi di Italia e Francia”, che si terrà  venerdì 17 ottobre 2014 presso la Villa Mediterranée di Marsiglia (Francia).

Questa iniziativa nasce dalla consapevolezza e dall’apprezzamento del ruolo cruciale, ma troppo spesso sottovalutato, che gli operatori sociali svolgono nell’implementazione delle politiche di accoglienza e nel conseguente riconoscimento delle loro potenzialità in termini di saperi, informazioni, conoscenze nell’ottica di un miglioramento dal basso delle pratiche di accoglienza di richiedenti e titolari di protezione.


lunedì 29 settembre 2014

Asilo in Europa sta con la sposa. Intervista a Gabriele Del Grande.


1) Gabriele, dopo il grande successo della raccolta fondi per “Io sto con la sposa”, viene naturale chiederti quali motivazioni vi hanno spinto a concretizzare un progetto così ambizioso.

Mentirei se ti dicessi che abbiamo riflettuto molto alla realizzazione di questo progetto. La verità è che ci siamo innamorati di un'idea arrivata per caso. Un giorno a Milano abbiamo conosciuto un ragazzo siriano in stazione. Veniva dalla guerra, era sopravvissuto a un naufragio e stava cercando un contrabbandiere per proseguire il viaggio verso la Svezia. Io ero appena tornato dalla guerra in Siria, Khaled e Antonio erano scossi dai naufragi di Lampedusa di ottobre. Quando ne abbiamo parlato, ci è sembrato che dovevamo fare qualcosa. Le motivazioni vanno cercate nei nostri vissuti. Da anni siamo a contatto con le storie drammatiche di chi ha perso i propri cari in mare o sotto le bombe in Siria. L'eco di quelle storie ci ha dato la certezza che stavamo facendo la cosa giusta. Adesso speriamo che il film contribuisca a spingere un po' più in là il dibattito sulla libera circolazione.


2) Quali sono stati gli ostacoli che vi siete trovati ad affrontare nella realizzazione del film? E quali le reazioni delle persone incontrate nel corso del viaggio (incluse le forze dell’ordine)? C’è qualche aneddoto in particolare che hai voglia di raccontare?

Il primo ostacolo è stato il tempo. Per fare un film servono settimane e mesi di riprese. Noi avevamo soltanto quattro giorni a disposizione, il tempo del viaggio da Milano a Stoccolma. Dovevamo scendere a patti con la realtà. Perché i nostri protagonisti rischiavano di essere fermati in frontiera e noi con loro. Più tempo ci fermavamo in giro, più i rischi aumentavano. E poi loro l'asilo lo dovevano chiedere per davvero, e con l'asilo il ricongiungimento familiare per tirare fuori i propri cari dalla guerra. Anche per questo avevano tutti fretta di arrivare. Fortunatamente lungo l'autostrada non abbiamo mai incontrato posti di blocco, ma soltanto delle pattuglie, delle volanti, che non ci hanno mai intimato di fermarci, anche perché chi sospetterebbe mai di un corteo nuziale... In compenso una volta alla stazione di Copenaghen mentre prendevamo il treno per la Svezia, siamo passati davanti a un poliziotto danese il quale si è limitato a farci gli auguri in inglese: “Congratulations!”, segno che il travestimento reggeva!


3) Questo film mette sul banco degli imputati la normativa europea che di fatto “blocca” i richiedenti protezione internazionale nel primo paese di arrivo. A tuo avviso il Regolamento Dublino è “riformabile”? Quali potrebbero essere altre opzioni concretamente praticabili?

Dal punto di vista politico, noi crediamo alla libera circolazione. Ovvero al diritto di qualsiasi essere umano di poter circolare liberamente su questa terra. Siano essi ragazzi in avventura o profughi di guerra. Se invece vogliamo volare più basso e pensare a come allargare le maglie delle attuali normative europee, ci sembra evidente che l'Europa dovrebbe dotarsi un sistema unico di asilo. Perché è assurdo che nel 2014 per andare da Milano a Berlino o a Stoccolma uno debba pagare un autista del contrabbando una cifra di mille euro e più anziché prendere un volo lowcost come fa qualunque cittadino europeo. Se l'Europa vuole essere una, dovrebbero prevedere un unico sistema di asilo, a prescindere dal paese in cui uno richiede protezione. Un po' come il visto che è europeo e vale per tutta l'area Schengen, così l'asilo dovrebbe essere un asilo europeo, non nazionale, e poi le persone dovrebbero essere libere di poter viaggiare ed eleggere dimora dove vogliono dentro l'Unione Europea. 


4) Da anni ti occupi di documentare i viaggi che hanno trasformato il Mar Mediterraneo e in generale le frontiere esterne dell'Unione europea in un luogo di morte per migliaia e migliaia di persone in cerca di un futuro migliore. Una grande novità nel panorama europeo – per quanto certamente non risolutiva – è senza dubbio rappresentata dall'operazione italiana Mare nostrum. Qual è la tua opinione a riguardo?

Mare Nostrum ha contribuito al salvataggio di decine di migliaia di vite umane. E questo non può che fare onore alla Marina Militare italiana, che soltanto pochi anni fa era invece impiegata per fare i respingimenti in Libia, pratica poi condannata dalla Corte europea per i diritti umani. Il problema è che, per quanto lodevole, questo tipo di interventi si limita alla gestione dell'emergenza e non interviene alla radice del problema. E la radice del problema è l'accesso alla mobilità. Chi sbarca a Lampedusa proviene dai paesi con i più alti tassi di diniego dei visti nelle ambasciate europee: Siria, Somalia, Iraq, Afghanistan, Eritrea, Algeria, Nigeria, Mali... Non è una mera coincidenza. Ma la conseguenza delle politiche di chiusura della fortezza Europa. Se chiudiamo i canali legali, la domanda di emigrazione si sposta sui canali del contrabbando. È una legge molto antica. Se vogliamo smettere di contare i morti in mare bisogna “legalizzare” il viaggio, ovvero permettere a quei centomila che ogni anno attraversano il mare, di viaggiare in aereo con un visto delle nostre ambasciate sui loro passaporti. E per farlo bisogna semplificare le regole dei visti. L'alternativa è la guerra in frontiera, ovvero il proseguo delle politiche di 
immobilità degli ultimi vent'anni che hanno causato nel Mediterraneo almeno ventimila morti. 


5) Il film ha ricevuto una bellissima accoglienza a Venezia. Ci vuoi raccontare come è andata e se te la aspettavi? Avete già pensato a come ripartire da questo successo per ulteriori progetti?"

L'accoglienza di Venezia è stata straordinaria. Diciassette minuti di standing ovation, la stampa impazzita per il nostro white carpet di spose, una commemorazione commovente dedicata ai morti in mare sul confine, tre premi... Non potevamo sperare di meglio. Ed è stato il migliore lancio possibile per il nostro film. L'obiettivo infatti è quello di uscire dai soliti circoli. Non siamo snob, non vogliamo parlare agli esperti da convegno sull'immigrazione. Vogliamo raggiungere il grande pubblico, provare a sdoganare l'idea della libera circolazione con questa gran bella storia. E se il buon giorno si vede dal mattino, ci stiamo riuscendo! Prossimi progetti? Una bella vacanza, visto che undici mesi stiamo lavorando sette giorni su sette a questo progetto. Una fatica immensa, ripagata ampiamente dal calore con cui il pubblico sta accogliendo il film. A proposito, dal 9 ottobre saremo al cinema! Passate parola!


Vai al trailer ufficiale del film

lunedì 8 settembre 2014

Richieste di asilo nell'UE ed esiti. Il rapporto di Eurostat sul primo quarto del 2014.




L’8 luglio, il giorno dopo l’uscita della relazione EASO sul 2013, da noi esaminata nel precedente post, Eurostat ha pubblicato il suo rapporto relativo al primo quarto del 2014. 
Di seguito presentiamo i dati più significativi. 


venerdì 5 settembre 2014

La Relazione dell'EASO sull'asilo nell'Unione Europea nel 2013

Il 7 luglio l'EASO ha pubblicato la consueta Relazione annuale sulla situazione dell'asilo nell'Unione Europea
Obiettivo della relazione è fornire un quadro complessivo, attraverso l’analisi delle richieste di protezione internazionale presentate negli Stati Membri e delle decisioni adottate. Un’ulteriore finalità, prevista dall’art 12 del regolamento istitutivo dell’EASO, è quella di rafforzare la qualità, la coerenza e l’efficacia del sistema europeo comune di asilo, anche attraverso la valutazione dei risultati delle azioni svolte dall’EASO stessa. 
Con questo post analizzeremo la relazione, cercando di capire se e in che modo essa soddisfi gli ambiziosi obiettivi che le sono affidati.






martedì 2 settembre 2014

Spostarsi nel Regno Unito per lavoro. Come fare? - Asylum Lottery

Riprendiamo le pubblicazioni dopo la pausa estiva con un post della nostra rubrica Asylum Lottery, il luogo dove cerchiamo di analizzare il fenomeno della circolazione all'interno dell'Unione europea di richiedenti e titolari di protezione. 
Come ricorderà chi ha seguito questa rubrica negli scorsi mesi, abbiamo dapprima pubblicato una serie di interventi di operatori italiani in merito al fenomeno - tuttora molto diffuso e anzi certamente in aumento - dell'abbandono dell'Italia alla ricerca di altre opportunità. Quindi, abbiamo cominciato - grazie anche alla collaborazione di operatori del settore che lavorano all'estero - a pubblicare alcune brevi informazioni su come fare per spostarsi, regolarmente, in altri Paesi europei. Informazioni che, per quanto limitate, crediamo possano servire - almeno come base di partenza - ai tanti operatori italiani che si sentono rivolgere questa domanda: "come posso fare per andare in un altro Paese a lavorare?
Come si sa, la normativa europea non disciplina questo aspetto, limitandosi a prevedere la possibilità per i titolari di protezione, se in possesso di alcuni requisiti, di circolare nell'area Schengen per un massimo di tre mesi, come turisti. Occorre dunque fare riferimento alle legislazioni dei singoli Stati membri. Finora abbiamo analizzato i casi della Svezia e della Germania. Oggi ci occupiamo di un Paese sempre un po' "particolare", il Regno Unito.

Ricordiamo che i contributi della rubrica Asylum Lottery si possono trovare nella pagina dedicata e invitiamo come sempre tutti a inviarci commenti, suggerimenti, riscontri. 
Buona lettura!




mercoledì 23 luglio 2014

Sentenza della Corte di Giustizia nel caso Halaf (C-528/11) - Tutte le sentenze della Corte di Giustizia UE in materia di asilo analizzate da Asilo in Europa

Riprendiamo oggi la nostra rubrica di approfondimento delle sentenze della Corte di Giustizia UE rilevanti in materia di asilo (per maggiori informazioni si veda questa pagina), pubblicando l'analisi della sentenza del 30 maggio 2013 nel caso Halaf (C-528/11).
Si tratta di una sentenza importante, che interpreta il Regolamento Dublino e, in particolare, la cosiddetta "clausola di sovranità", ovvero la facoltà che ciascuno Stato membro ha di esaminare una domanda di protezione internazionale pur non essendo lo Stato membro competente ai sensi del Regolamento Dublino.



Foto: gentile concessione di Alberto Campi
Per informazioni visitate il suo blog



Nelle righe che seguono presentiamo un brevissimo riassunto della decisione, rimandando invece al nostro sito e, in particolare, alla pagina dedicata all'iniziativa di approfondimento delle sentenza della Corte di Giustizia, per scaricare la scheda completa di analisi della sentenza Halaf e delle altre schede di analisi pubblicate finora.



giovedì 17 luglio 2014

Respinti ricorsi contro il rinvio in Italia di richiedenti asilo e titolari di protezione. L'Alta Corte inglese sul caso Tabrizagh.

Torniamo oggi finalmente a pubblicare su questo blog dopo alcune settimane di assenza dovute al fatto che l'associazione Asilo in Europa è molto impegnata in attività quali la ricerca sulle strutture temporanee "Mare Nostrum" e altre di cui speriamo di potervi parlare presto. 
Oggi ci occupiamo di una sentenza che arriva dal Regno Unito e che ci riguarda da vicino, in quanto ha ad oggetto il sistema di asilo italiano e la possibilità di rinviare nel nostro Paese richiedenti asilo o titolari di protezione
La decisione è particolarmente interessante perché affronta sia il tema dell'accoglienza dei richiedenti asilo sia quello delle misure (o dell'assenza di misure) che facilitino l'integrazione dei titolari di protezione in Italia. 
Non è la prima volta che analizziamo sentenze su questo aspetto che arrivano dal Regno Unito, dove ovviamente quello dei rinvii in Italia ai sensi del Regolamento Dublino è un tema molto "caldo" (si veda ad es. la nostra analisi della sentenza della Corte Suprema nel caso EM).
Buona lettura!


L’11 giugno 2014 l’Alta Corte inglese si è pronunciata in un caso (Tabrizagh v SSHD) riguardante sei ricorrenti i quali, dopo aver fatto domanda di protezione internazionale in Italia o dopo che le loro impronte digitali erano state raccolte nel nostro Paese, si sono spostati nel Regno Unito, proponendo una successiva domanda di protezione internazionale: le autorità inglesi in tutti i casi hanno ritenuto le loro domande infondate emettendo nei loro confronti provvedimenti di rinvio verso l’Italia ai sensi del Regolamento Dublino


venerdì 20 giugno 2014

20 giugno 2014 - Giornata mondiale del rifugiato




Con quasi tre milioni di siriani già fuggiti dal loro Paese (un milione solo nel piccolo Libano), l’Eritrea sotto una dittatura sempre più feroce, la Somalia nella sua ormai ventennale instabilità, il Maghreb in subbuglio per mano dell’estremismo islamico, la Nigeria sconvolta da violenze e più recentemente anche Iraq e Ucraina pesantemente destabilizzati, la Giornata Mondiale del Rifugiato si celebra in un periodo in cui i movimenti di migranti forzati hanno portata storica.

La risposta dell’Unione Europea finora non è stata certamente all’altezza. Da una parte le istituzioni dell’Unione incapaci di far rispettare i principi stabiliti nei Trattati UE, dall’altra i Paesi Membri con idee ben chiare su come arrestare i flussi: la Bulgaria costruendo un muro per arrestare l’ingresso dei siriani, la Grecia pattugliando con militari e con l’aiuto di Frontex, la Spagna sparando proiettili di gomma su chi prova ad entrare a Ceuta e Melilla, e molti Paesi del nord Europa dando un giro di vite alle politiche dei visti.


martedì 27 maggio 2014

Asilo in Europa sostiene #HelpSyriasRefugees: intervista ad Ana Fontal, responsabile della comunicazione ECRE


Continua l’impegno di Asilo in Europa nel sostenere la campagna di ECRE “Europa agisci ora” (www.helpsyriasrefugees.eu). A tal proposito pubblichiamo oggi la nostra intervista ad Ana Fontal, responsabile della comunicazione per il network che riunisce 82 ONG che si occupano di diritto di asilo e protezione internazionale in Europa.
L’obiettivo di “Europa agisci ora” è di sensibilizzare i leader europei in merito alla situazione dei rifugiati siriani ed è fondamentale il sostegno di tutti.
Ana Fontal ci ha raccontato perché e come supportare l’iniziativa di ECRE.


giovedì 22 maggio 2014

Cos'è Mare Nostrum? Quanto costa? Come funziona?

---------Vedi anche il nostro più recente post su Frontex plus/Triton-----------


Il 14 Ottobre 2013 veniva lanciata con conferenza stampa del Ministro dell'Interno dell'allora Governo Letta l'operazione Mare Nostrum.
In questi mesi abbiamo visto e sentito diverse cose su Mare Nostrum, e oggi cerchiamo di fare un po' di chiarezza con le informazioni pubbliche disponibili. Non è questo il post in cui prenderemo posizione su Mare Nostrum e se siete interessati alle nostre idee riguardo all'operazione, agli arrivi via mare e alle risposte dell'Italia e dell'Unione europea, vi suggeriamo di leggere i nostri recenti comunicati (qui e qui). 





lunedì 12 maggio 2014

Spostarsi in Germania per lavoro. Come fare? Asylum Lottery

Oggi riprendiamo la nostra rubrica "Asylum Lottery", finalizzata ad analizzare il fenomeno della mobilità di richiedenti e titolari di protezione internazionale in Europa
Nei mesi scorsi abbiamo pubblicato alcuni contributi da parte di operatori italiani che avevano ad oggetto l'abbandono dell'Italia da parte di beneficiari di progetti di accoglienza. Pochi giorni fa, pubblicavamo invece un'analisi sulle possibilità di ingresso e lavoro in Svezia per persone titolari di protezione internazionale rilasciata dall'Italia. 
Oggi analizziamo il caso tedesco. Come trasferirsi in Germania per lavoro?