Il 18 novembre la Commissione europea ha
pubblicato una Comunicazione sull'Approccio Globale in materia di
Migrazione e Mobilità (GAMM).
Di cosa si tratta?
Nel 2005 l'Unione europea aveva
adottato l'Approccio Globale in materia di Migrazione (GAM) come
quadro generale della politica esterna europea in materia di
immigrazione, per affrontare tutti gli aspetti rilevanti in
materia di immigrazione in collaborazione con i Paesi terzi.
Tale quadro politico si basava su 3
pilastri (migrazione regolare, migrazione irregolare, migrazione e
sviluppo) e all'interno della sua cornice si possono far rientrare
vari strumenti (giuridici, politici, operativi) utilizzati dall'UE
per rafforzare la cooperazione con i Paesi terzi, fra cui:
Partenariati per la Mobilità (siglati finora con Moldavia, Capo
Verde, Georgia, Armenia), accordi per la facilitazione dei visti,
accordi di riammissione, dialoghi politici, oltre che una lunga serie
di progetti in materia di migrazione finanziati in Paesi non UE
(circa 300, per un totale di 800 milioni di euro).
Lo scopo di questa Comunicazione è
quello di proporre un rinnovato Approccio Globale in materia di
Migrazione e (ora anche) Mobilità, laddove l'aggiunta della parola
"Mobilità" si riferisce soprattutto all'attenzione dedicata dal nuovo
Approccio Globale alla politica in materia di visti di breve durata,
strumento comprensibilmente strategico per ottenere la cooperazione
dei Paesi terzi.
Ai tre pilastri originari, inoltre, se ne
aggiunge ora uno relativo alla protezione internazionale e alla
dimensione esterna della politica europea in materia di asilo.
Il nuovo GAMM
punta ad utilizzare i vari strumenti in materia di cooperazione con i Paesi terzi in maniera sistematica e
strutturata, attraverso due principali quadri operativi:
- i Partenariati per la Mobilità, che dovranno essere promossi come il principale quadro per la cooperazione nell'area della migrazione e mobilità fra la UE e i suoi partner. Si tratta di accordi ritagliati su misura e focalizzati sugli interessi comuni di UE, Stati membri partecipanti e Stato terzo partner, come facilitare e organizzare la migrazione regolare, definire misure per affrontare la migrazione irregolare e rafforzare il rapporto fra migrazione e sviluppo. Tali Partenariati offriranno anche la facilitazione dei visti, in cambio della contemporanea conclusione di accordi di riammissione;
- le Agende comuni su migrazione e mobilità, che conterranno obiettivi comuni ma non l'intero spettro di impegni dei Partenariati per la Mobilità.
Si
tratta, in entrambi i casi, di dichiarazione politiche
fra, da un lato, l'Unione europea e gli Stati membri interessati a partecipare e,
dall'altro, il singolo Paese terzo partner, basate su impegni
reciproci, ma formalmente non vincolanti.
Venendo alla parte più interessante ai
nostri fini, cioè il "terzo pilastro" del nuovo Approccio
Globale ("Promuovere la protezione internazionale e
rafforzare la dimensione esterna della politica di asilo"),
la Comunicazione della Commissione sottolinea come l'Unione europea
debba aumentare la cooperazione con i Paesi terzi al fine di
rafforzare i loro sistemi di asilo e la loro normativa interna in
materia di asilo, nel rispetto
degli standard internazionali.
Per
raggiungere questo obiettivo, lo strumento principale individuato sono i
Programmi di Protezione Regionale,
diretti a rafforzare i sistemi di asilo delle regioni e dei Paesi
partner. Alcuni sono già attivi (e si propone di rafforzarli), altri
dovranno essere proposti, con un graduale maggior coinvolgimento
dell'EASO (l'Ufficio europeo di Sostegno per l'Asilo, agenzia UE con
sede a Malta) e più attenzione al reinsediamento,
per il quale dovrebbero essere messi a disposizione più posti e
previste più garanzie procedurali per i rifugiati.
A tal
fine, la Commissione ha già proposto nel 2009 un programma comune di
reinsediamento a livello UE (comunque sempre basato sulla
volontarietà dei singoli Stati membri).
Come
anticipato in un precedente post, i nuovi fondi europei proposti dalla
Commissione per il periodo 2014-2020 serviranno anche a finanziare le
azioni per l'Approccio Globale in materia di Migrazione e Mobilità.