Dopo aver passato i giorni scorsi a preparare la presentazione dei primi dati della nostra ricerca sui provvedimenti del Tribunale di Bologna in materia di protezione internazionale (per chi se li fosse persi, è possibile ritrovarli qui), oggi torniamo ad occuparci della nostra rubrica Asilo negli Stati europei.
Per chi non sapesse di cosa si tratta, ricordiamo che da alcuni mesi abbiamo avviato uno studio sul funzionamento dei sistemi di asilo di altri Paesi.
Ad oggi, abbiamo esaminato la Francia, l'Irlanda, Malta e, appunto, il Belgio. Tutte le relative schede si possono trovare qui.
Oggi riprendiamo il filo del discorso là dove lo avevamo lasciato, cioè alla quinta puntata della nostra scheda sul Belgio, dedicata alla fase giurisdizionale.
Dove ed entro quali termini si devono presentare i ricorsi contro le decisioni in prima istanza sulle domande di asilo? Quanti tipi di ricorso esistono e quali aspetti tengono in considerazione i giudici nel decidere?
Come sempre, anche la puntata di oggi è molto ricca di particolari e siamo certi che sarà di sicuro interesse per chi legge.
Buona lettura!
BELGIO
5) Fase giurisdizionale
Contro le decisioni del CGRA (Commissariato
generale per i Rifugiati e gli Apolidi, V. Parte 4 – Esame della domanda) in merito alle domande d'asilo, è possibile presentare ricorso presso
un tribunale amministrativo speciale: la Corte per le cause in
materia di Immigrazione.
A seconda del tipo di decisione del CGRA
(vedi Parte 4 – Esame della domanda), il ricorso sarà nel merito
della domanda o in annullamento.
Nelle prossime righe esamineremo
entrambe queste possibilità.
Anche contro una
decisione dell'Ufficio Immigrazione sulla procedura di Dublino è
possibile fare ricorso presso questa Corte.
Il richiedente asilo ha,
durante tutta la procedura d'asilo (e quindi anche in fase di
impugnazione), diritto all'assistenza gratuita di un
avvocato.
1) Il ricorso nel
merito
Questo tipo di ricorso è automaticamente sospensivo ed è possibile
sia in caso di diniego della domanda di protezione internazionale sia
in caso di riconoscimento della protezione sussidiaria (per ottenere
lo status di rifugiato)
La Corte in questo caso
ha pieni poteri e dunque riesamina completamente la domanda. Queste le decisioni che può prendere:
- riformare la decisione
del CGRA
- annullare la decisione
del CGRA e rinviare il caso al CGRA per un ulteriore esame (vedi
oltre)
- confermare la decisione
del CGRA.
Attenzione: se il
ricorso era presentato contro una decisione di rifiuto dello status
di rifugiato ma riconoscimento della protezione sussidiaria, la Corte
può anche riformare la decisione del CGRA nel senso di negare la protezione sussidiaria riconosciuta in prima
istanza. Ciò è avvenuto in particolare nel caso di un richiedente
asilo iracheno e questa decisione della Corte ha dato luogo ad un
cambio di politica per il CGRA che da quel momento ha deciso di
non riconoscere più automaticamente la protezione sussidiaria agli
iracheni provenienti da Baghdad o dall'Iraq centrale.
Pur avendo pieni poteri,
la Corte non dispone di poteri d'inchiesta propri. Ciò significa che, per decidere, la Corte si può basare unicamente sugli elementi già
presenti nella cartella del richiedente (la decisione del CGRA, il
verbale dell'intervista, eventuali documenti presentati di fronte al
CGRA) e gli elementi presentati nel ricorso scritto del richiedente.
Quando la Corte è
dell'avviso di non potersi pronunciare su una domanda perché le
mancano degli elementi che dovrebbe ricercare più a fondo, essa
annulla il ricorso e lo rinvia al CGRA il quale dovrà quindi
prendere una nuova decisione. Questa non sarà necessariamente
positiva, ma il CGRA dovrà tener conto nell'esame della domanda
delle osservazioni fatte dalla Corte.
La procedura di ricorso è
formale e quasi interamente scritta. Il richiedente viene invitato ad
un'udienza ma il giudice deve tenere in considerazione unicamente gli
elementi presentati nel ricorso e già presenti nella cartella del
richiedente. Il richiedente e il suo avvocato possono intervenire e
presentare oralmente i loro argomenti ma solo nei limiti in cui
questi sono già stati presentati nel ricorso scritto.
In certi casi è possibile presentare nuovi elementi al momento
dell'udienza, ma la legge prevede dei criteri precisi:
- i nuovi elementi trovano supporto nel ricorso scritto E
- sono di un livello che potrebbero influenzare il carattere fondato
o infondato del ricorso E
- il richiedente motiva in modo plausibile il motivo per cui non ha
potuto presentare questi elementi in uno stadio precedente della
procedura.
Una modifica della legge ancora in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Belgio viene a semplificare la procedura per presentare nuovi elementi in appello. Questa modifica obbligherà il giudice a prendere in considerazione ogni nuovo elemento che abbia attinenza con una possibile violazione dell'art.3 CEDU in caso di espulsione del richiedente o che aumenti visibilmente le possibilità di una decisione di riconoscimento dello status di rifugiato o della protezione sussidiaria.
Il termine per presentare ricorso
Il ricorso scritto deve essere presentato entro 30 giorni dalla
notifica della decisione negativa del CGRA. Per i richiedenti asilo
in detenzione il termine per il ricorso è di 15 giorni a causa della
procedura accelerata.
L'udienza
All'udienza il richiedente deve farsi rappresentare da un avvocato.
Il CGRA prepara una nota di replica al ricorso del richiedente e si
presenta all'udienza come parte imputata.
Se una delle due parti non si presenta all'udienza, questa viene
considerata in torto.
Se il giudice ritiene che per decidere non sia necessario che le parti si esprimano oralmente, può decidere di esaminare il ricorso in modo prioritario, senza tenere un'udienza. Le parti ne vengono messe al corrente e hanno 15 giorni di tempo per richiedere di essere sentiti.
Formazione della Corte
La Corte è generalmente formata da un giudice. Per garantire l'uniformità della
giurisprudenza – ad es. in presenza di casi particolarmente
complessi o “nuovi”, oltre che per assicurare l'uniformità tra
le camere francofone e quelle nederlandofone – il giudice può
decidere di presiedere l'udienza in formazione di 3 giudici oppure in
Assemblea Generale con tutti i giudici.
Possibilità di sanzione in caso di ricorso manifestamente
irregolare
In caso di ricorso manifestamente irregolare il richiedente può
ricevere una sanzione da 125€ a 2.500€.
Permesso di soggiorno durante la procedura
Il ricorso 'ai pieni poteri' della Corte è automaticamente
sospensivo. Il richiedente rimane dunque regolarmente in Belgio fino
alla decisione definitiva della Corte.
Il termine della
sentenza
La legge non prevede in
generale un termine vincolante entro cui la Corte deve raggiungere
una sentenza, eccetto per la procedura in detenzione.
La procedura del
ricorso in detenzione
Per i richiedenti asilo
in detenzione vige anche nella fase giurisdizionale una procedura
accelerata. Il termine per introdurre un ricorso è più corto: 15
giorni invece di 30. Non appena la Corte riceve il ricorso richiede
la cartella completa del richiedente al CGRA. Il CGRA deve inviarla
entro 3 giorni. Passati i 3 giorni la Corte invita le parti
all'udienza entro 5 giorni. Infine dopo l'udienza la Corte ha ancora
5 giorni per pronunciare la sentenza.
2) Il ricorso in annullamento e la richiesta di sospensione
In certi casi non è possibile un ricorso 'ai pieni poteri' della
Corte, ma solo un ricorso in annullamento.
Il ricorso in annullamento non sospende automaticamente l'effetto
della decisione presa. Un richiedente asilo può dunque essere
rimpatriato prima di aver ricevuto una decisione.
La richiesta (motivata) di sospensione della decisione può tuttavia
essere presentata alla Corte assieme al ricorso.
I casi in cui solo il ricorso in annullamento è possibile sono i
seguenti:
- decisioni di 'non presa in considerazione' da parte dell'Ufficio
Immigrazione in applicazione della procedura di Dublino (l'Ufficio
Immigrazione decide che il Belgio non è responsabile per l'esame
della domanda d'asilo)
- decisioni di 'non presa in considerazione' da parte dell'Ufficio
Immigrazione in caso di domande multiple
- decisioni di 'non presa in considerazione' da parte del CGRA in
caso di domande di asilo di cittadini UE
- decisioni di 'non presa in considerazione' da parte del CGRA in
caso di domande asilo di cittadini provenienti da paesi figuranti
sulla lista dei 'paesi d'origine sicuri' (per la lista dei "paesi d'origine sicuri", V. parte 4 - Esame della domanda)
Nel ricorso in annullamento la Corte non si pronuncia sul merito
della domanda d'asilo ma solo sul rispetto della legge durante la procedura.
E' rilevante ricordare che la Corte Europea per i Diritti Umani ha
già stabilito in due sentenze (MSS contro Belgio e Grecia e Singh
contro Belgio) che il ricorso in annullamento non soddisfa i criteri
di ricorso effettivo stabiliti dalla CEDU. Questo in primo luogo perché il ricorso non è
automaticamente sospensivo - criterio fondamentale per i ricorsi in materia di diritto d'asilo.
In secondo luogo perché, limitandosi all'esame del
rispetto della legge al momento della decisione presa, nel ricorso in
annullamento la Corte non esamina il rischio attuale di violazione
dell'art.3 CEDU in caso di rimpatrio.
In entrambi i casi si trattava
di richiedenti asilo rigettati in prima istanza e che si trovavano
in detenzione in attesa di rimpatrio.
La Corte per le cause in
materia d'Immigrazione si è pronunciata in seguito alla sentenza MSS
dicendo che in questi casi esiste la possibilità di presentare una
richiesta di sospensione in estrema urgenza (separatamente dal
ricorso stesso) entro 5 giorni, sulla quale la Corte deve pronunciarsi
entro 48 ore. Secondo la Corte, durante questi 5 giorni il richiedente
non può essere rimpatriato. La Corte ha quindi concluso che, di fatto, il ricorso in questi casi è sospensivo (ma solo se presentato entro
5 giorni, benché il termine per la presentazione nei casi di
detenzione è di 15 giorni)
Il termine della
sentenza
La legge non prevede in
generale un termine vincolante entro cui la Corte deve raggiungere
una sentenza.
Nel caso specifico di
ricorsi in annullamento contro decisioni del CGRA su domande d'asilo
di cittadini dell'UE e di 'paesi d'origine sicuro' la Corte dovrebbe
pronunciarsi entro 2 mesi. Tuttavia non sono previste conseguenze nel
caso in cui la Corte non rispetti questo termine.
Ricorso in cassazione
presso il Consiglio di Stato
Contro tutte le sentenze
della Corte per le cause in materia d'immigrazione è possibile
presentare un ricorso in cassazione presso il Consiglio di Stato
entro 30 giorni dalla sentenza.
Questo tipo di ricorso
non è sospensivo né è possibile richiedere la sospensione. I
ricorrenti soggiornano quindi in modo irregolare in Belgio e possono
essere espulsi forzatamente. Essi hanno tuttavia per legge diritto
all'accoglienza in un centro (V. parte 3 – Accoglienza dei richiedenti asilo).
Il Consiglio di Stato non
si pronuncia sul merito della domanda d'asilo - e non può quindi
conferire un titolo di soggiorno - ma può controllare se la Corte
per le cause in materia d'immigrazione abbia agito correttamente
nell'applicazione della legge.
Il ricorso in cassazione
deve essere sempre presentato con l'assistenza di un avvocato.
Inoltre il ricorso viene
prima sottoposto ad un filtro di ammissibilità. Ricorsi per cui il
Consiglio non è responsabile o non ha giurisdizione o ricorsi
manifestamente infondati non sono considerati ammissibili. La
decisione sull'ammissibilità dovrebbe essere presa entro un mese.
Dopo la decisione sull'ammissibilità il Consiglio ha sei mesi per
pronunciarsi sulla fondatezza del ricorso. Questi termini sono
indicativi e non vi sono conseguenze se non vengono rispettati.
Se il Consiglio è dell'opinione che la Corte abbia violato la legge,
la Corte dovrà prendere una nuova decisione. Questa non sarà
necessariamente positiva. Potrebbe essere nuovamente negativa ma
motivata correttamente.
Se il ricorso viene considerato non ammissibile o infondato il
Consiglio può decidere che si trattava in un 'ricorso manifestamente
irregolare' e condannare il richiedente a una sanzione in denaro tra
i 125 e i 2500 euro.
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