mercoledì 1 luglio 2015

Asylum Scholar - Una nuova rubrica di Asilo in Europa dedicata alle tesi e agli elaborati in materia di asilo

Oggi siamo particolarmente felici di comunicare che abbiamo avviato una nuova sezione sul nostro sito dedicata alla pubblicazione di elaborati (tesi di laurea, master, dottorato, papers, etc..) che abbiano ad oggetto il tema dell'asilo, in tutte le possibili sfaccettature.
Si tratta di uno spazio che intendiamo mettere a disposizione per diffondere e archiviare pubblicamente lavori che spesso rimangono nell'ombra o vengono dimenticati troppo in fretta.

Crediamo infatti che, a maggior ragione in un momento in cui tutto il discorso sull'asilo è esclusivamente improntato all'emergenzialità e alla complicatissima gestione del quotidiano, sia fondamentale cercare di non farsi completamente assorbire da queste logiche. Ad esempio, ci auguriamo, anche attraverso la lettura di questi studi che sarà possibile reperire facilmente grazie alla nostra pagina

All'interno della nuova sezione del sito, aperta da oggi, troverete il nome dell'autore/autrice, il titolo, un breve abstract e il collegamento al file dell'intera tesi, liberamente scaricabile. Per ora l'impostazione della pagina è molto semplice ma, quando gli elaborati aumenteranno, prevediamo di dividerli per argomento in modo che la consultazione di questo archivio sia sempre agevole.


Asilo in Europa pubblica la tua tesi sull'asilo e la protezione internazionale!

Contattaci inviando la tua tesi ad asiloineuropa[at]gmail.com con un breve abstract. Promettiamo di leggere e valutare la pubblicazione in tempi...se non proprio brevi, almeno decenti! Aiutaci a creare un archivio del sapere sull'asilo!

Vai alla pagina di Asylum Scholar

lunedì 22 giugno 2015

Programma di reinsediamento europeo - Raccomandazione UE 2015/914

Riprendiamo oggi ad occuparci delle proposte e delle decisioni messe in campo dalle istituzioni europee per affrontare la situazione attuale. Dopo aver analizzato, in due separati post pubblicati nei giorni scorsi, l'Agenda UE sull'immigrazione e la proposta avanzata dalla Commissione in tema di ricollocazione di richiedenti asilo (su cui sono in corso, come noto, intensi negoziati per arrivare alla sua approvazione), ci occupiamo oggi della Raccomandazione 2015/914 della Commissione dell'8 giugno 2015 relativa a un programma di reinsediamento europeo, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale UE del 13 giugno.

Innanzitutto due precisazioni importanti:
  1. in questo caso non si tratta di una proposta (come nel caso della ricollocazione), ma di un atto giuridico vero e proprio che non necessita di essere discusso e approvato; tuttavia, la Raccomandazione è un atto non vincolante che si limita, appunto, a “raccomandare” ma non impone nulla agli Stati;
  2. mentre per ricollocazione si intende il trasferimento interno all'Unione europea, il reinsediamento consiste nel trasferimento di persone da Paesi terzi verso Stati membri UE.

lunedì 15 giugno 2015

Sentenza Saciri e altri (C-79/13): Entità e modalità di corresponsione dei sussidi ai richiedenti asilo - Tutte le sentenze della Corte di Giustizia UE analizzate da Asilo in Europa

Pur continuando a seguire molto attentamente, come è ovvio, gli sviluppi di questi giorni e i negoziati attorno all'Agenda europea sulla migrazione e alle successive proposte della Commissione (si vedano i nostri recenti post qui e qui), torniamo per un momento a occuparci oggi delle sentenze della Corte di Giustizia UE in materia di asilo. 
Lo facciamo segnalando la pubblicazione sul nostro sito di un'altra analisi completa di una sentenza molto importante (C-79/13 – Saciri e a., 27 febbraio 2014), che interpreta la Direttiva Accoglienza con riferimento particolare all'entità e modalità di corresponsione dei sussidi ai richiedenti asilo.

Come al solito pubblichiamo nelle prossime righe una breve sintesi dei punti principali della sentenza, rimandando al nostro sito per la lettura dell'intera analisi.


lunedì 8 giugno 2015

Proposta di ricollocazione tra i Paesi europei di richiedenti asilo a beneficio di Italia e Grecia

Dopo aver pubblicato poche settimane fa l'Agenda europea sulla migrazione, da noi analizzata qui, la Commissione ha presentato nei giorni scorsi alcune proposte per dare concreta attuazione a quanto annunciato nella stessa Agenda. Oggi ci soffermiamo in particolare sulla proposta di Decisione in materia di ricollocazione tra i Paesi europei di richiedenti asilo a beneficio di Italia e Grecia (COM/2015/286, del 27.05.2015), in quanto evidentemente quella che più ha sollevato dibattiti e attirato plausi o critiche da parte di esponenti politici, organizzazioni internazionali e realtà non governative. 

Di cosa si tratta?
Come promesso nell'Agenda, la Commissione propone un meccanismo di distribuzione, limitata nel tempo e nell'oggetto (come spiegheremo meglio sotto), di persone che chiaramente necessitano di protezione internazionale, al fine – si legge nell'introduzione della proposta - “di assicurare un'equa e bilanciata partecipazione di tutti gli Stati membri a questo sforzo comune” in materia di accoglienza ed esame delle domande di asilo.
Tale proposta dovrà essere approvata nelle prossime settimane dalla maggioranza qualificata del Consiglio UE (dunque degli Stati), mentre non è necessaria in questo caso l'approvazione del Parlamento europeo (ma solo la sua consultazione). Come noto, diversi Stati si sono già detti contrari o per lo meno critici sulla proposta (Francia, Spagna, Ungheria, Polonia, oltre a quelli che hanno il diritto di “tirarsene fuori” fin da subito, come Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca), il che fa ritenere assolutamente non scontata l'approvazione “tale quale” della proposta della Commissione (che potrà essere oggetto di modifiche). 
Nelle prossime righe presentiamo un'analisi del contenuto della proposta, seguita da alcune nostre conclusioni. 


venerdì 22 maggio 2015

Agenda europea sulla migrazione - L'analisi di Asilo in Europa

Il 13 maggio la Commissione europea ha presentato una comunicazione intitolata "Un'agenda europea sulla migrazione". Si tratta essenzialmente di un piano di lavoro che anticipa future azioni e proposte legislative della Commissione in questo campo. La comunicazione era molto attesa ed è stata in questi giorni ampiamente commentata su tutti i mezzi di comunicazione e dai principali esponenti politici e istituzionali. Subito dopo l'uscita, si sono registrati anche numerosi apprezzamenti da parte di organizzazioni internazionali e terzo settore. Nelle righe che seguono cerchiamo di mettere in ordine le indicazioni dell’Agenda che più ci toccano da vicino e vi proponiamo il nostro punto di vista
Non prima, però, di una ovvia quanto doverosa precisazione: l'Agenda contiene, come detto, un piano di lavoro sulla base del quale la Commissione presenterà, nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, delle vere e proprie proposte legislative le quali dovranno essere approvate come minimo dalla maggioranza qualificata del Consiglio UE (quindi dagli Stati membri) e talvolta anche dal Parlamento europeo (questo dipende dall'oggetto della proposta). È naturale, pertanto, che la Commissione, prima di pubblicare questa Agenda, così attesa, abbia dovuto tener conto del clima e delle sensibilità politiche presenti nei vari Paesi per garantire che il suo piano di lavoro non sia integralmente cestinato. 

Detto ciò, il nostro parere è che questa Agenda, pur contenendo aspetti apprezzabili, non possa rappresentare in alcun modo una svolta positiva e, anzi, presenti diversi aspetti preoccupanti. Vediamo meglio perché.


venerdì 8 maggio 2015

Ceuta, Melilla e le "devoluciones en caliente" - Intervista al Presidente della Comisión Española de Ayuda al Refugiado (CEAR) Carlos Berzosa

Oggi, sempre con l'obiettivo di conoscere l'attualità in altri Paesi europei, abbiamo l’opportunità di approfondire la realtà spagnola attraverso le parole del Presidente della Comisión Española de Ayuda al Refugiado (CEAR), una delle organizzazioni più attive nella difesa dei diritti dei rifugiati. 

La Spagna, pur essendo un paese dell’Europa meridionale oggetto di flussi migratori, riceve poche domande di asilo e si trova tra gli ultimi posti in Europa per la concessione della protezione internazionale. In quest’ambito, negli ultimi anni si è discusso molto della cosiddetta “valla” di Ceuta e Melilla, che consiste di una doppia recinzione sul lato spagnolo di 6 metri di altezza e di una terza recinzione di 2 metri sul territorio marocchino. 
Ma cosa succede davvero laggiù? Quali sono le azioni che il governo spagnolo ha intrapreso recentemente?


giovedì 7 maggio 2015

Il tuo 5 per mille 2015. Quest'anno hai una scelta in più!

Anche per il 2015 è possibile destinare il 5 per mille dell’imposta sul reddito (IRPEF) al sostegno al volontariato e alle Associazioni di Promozione Sociale.

Da quest'anno, però, c'è una possibilità in più!


Perché destinare il 5 per mille ad Asilo in Europa?
Asilo in Europa è un'Associazione di Promozione Sociale nata nel 2013 e formata da più di venti socie e soci che lavorano nel settore dell'asilo in diversi Paesi. Il nostro obiettivo è quello di fornire informazioni e analisi accurate sul tema dell'asilo, a partire dalla dimensione europea ma naturalmente con un occhio attento all'Italia. In questi primi due anni di vita abbiamo creato e pubblicato materiale utile a operatori del settore, studenti o semplici interessati al tema. Altrettanto è quello che abbiamo contribuito a diffondere grazie al nostro profilo Twitter e alla nostra pagina Facebook. Abbiamo organizzato iniziative pubbliche, partecipato a incontri e scritto articoli. Tutto questo su base quasi esclusivamente volontaria, non avendo accesso ad alcun tipo di finanziamento in forma continuativa. 
Il tuo contributo può essere un aiuto fondamentale per portare avanti e migliorare queste iniziative.

Quanto ti costa?
Il cinque per mille è una forma di finanziamento che non comporta oneri aggiuntivi. Si tratta semplicemente di destinare una quota della propria IRPEF che, viceversa, rimarrebbe allo Stato.

Come devi fare?
Per destinare il tuo cinque per mille ad Asilo in Europa, al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi ti basta firmare il riquadro "Associazioni di volontariato e altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, associazioni di promozione sociale e associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all'articolo 10, comma 1, lettera a) , del decreto legislativo n. 460 del 1997" e indicare 


il nostro codice fiscale:


91355190371 



GRAZIE!




martedì 21 aprile 2015

"Emergenza senza fine o fine dell’emergenza?" La nostra call for presentations per la Conferenza annuale di Escapes

Nei giorni 11 e 12 giugno 2015 si terrà a Milano la conferenza annuale di Escapes – Laboratorio di studi critici sulle migrazioni forzate, alla quale abbiamo deciso di partecipare con la presentazione di un panel dal titolo “Emergenza senza fine o fine dell’emergenza? Quali prospettive per l’accoglienza in Italia?” 
L’obiettivo del panel è di creare uno spazio di incontro tra operatori del settore e mondo della ricerca all’interno del quale riflettere sullo stato dell’arte e sulle prospettive dell’accoglienza in Italia, alla luce delle recenti trasformazioni che l’hanno investita. Qui sotto trovate la versione integrale della call for presentations per il nostro panel, alla quale vi invitiamo a partecipare portando casi concreti e specifiche esperienze di accoglienza sul territorio italiano. 

Partecipate numerosi/e, inviando la vostra proposta entro e non oltre l’11 maggio 2015 all’indirizzo mail di Escapes migrazioniforzate[at]unimi.it, con oggetto “COGNOME_PANEL N. 6”. La proposta non deve superare le 1.000 parole e va accompagnata da una breve nota biografica. 

Ecco la nostra call for presentations:


“Emergenza senza fine o fine dell’emergenza? Quali prospettive per l’accoglienza in Italia?”

Il presente panel è volto a creare uno spazio di incontro tra operatori del settore e mondo della ricerca, all’interno del quale riflettere in maniera collettiva sullo stato dell’arte e sulle prospettive dell’accoglienza in Italia, alla luce delle recenti trasformazioni che l’hanno investita. 
Nell’ultimo biennio, infatti, il sistema di accoglienza italiano è stato interessato dalla conclusione delle misure emergenziali Ena, dal significativo allargamento della rete SPRAR, dall’avvio di un’ennesima gestione emergenziale (Cas/Mare Nostrum), nonché dalla sottoscrizione da parte della Conferenza Unificata Stato‐Regioni di un Piano operativo nazionale (10.07.2014) che costituisce un primo tentativo di ideazione di un sistema unico di accoglienza, imperniato sulla rete SPRAR ed organizzato per fasi (soccorso e prima assistenza, prima accoglienza e qualificazione, seconda accoglienza e integrazione). 
Prendendo le mosse da queste trasformazioni, il panel proposto mira a discutere alcuni possibili scenari, a partire dall’analisi di casi concreti e specifiche esperienze di accoglienza sul territorio italiano. Particolare attenzione sarà rivolta all’implementazione del Piano operativo nazionale, agli effetti della gestione emergenziale e alle prospettive per la rete SPRAR. 
Asilo in Europa si propone di introdurre la discussione con una riflessione sulla sperimentazione in atto in Emilia Romagna con il cosiddetto hub di via Mattei a Bologna. Le proposte di intervento potranno essere di carattere sia empirico (discussione di casi) sia teorico (paper scientifici) e dovranno contribuire a:

- riflettere criticamente sul significato di accoglienza, in un contesto caratterizzato da un’estrema eterogeneità di prassi a livello locale, dalla difficoltà di fare rete con il sistema territoriale dei servizi e dall’insufficienza di progetti di inclusione sociale conseguenti al riconoscimento;

- analizzare le forme e gli effetti della gestione emergenziale sui singoli territori, sui richiedenti asilo e sulle preesistenti pratiche consolidate di accoglienza;
- analizzare specifici esempi di prassi di accoglienza, sia buone (accoglienza diffusa, accoglienza in famiglia, ecc.) sia cattive (sprechi e mala gestione, accoglienza di bassa soglia, ecc.), mettendole in relazione a trasformazioni più complessive dell’accoglienza in Italia;

- discutere sperimentazioni locali di messa in atto del Piano operativo nazionale;
- riflettere sul modello di accoglienza in gioco in Italia alla luce delle recenti trasformazioni, con una particolare attenzione alle prospettive per la rete SPRAR;

- ragionare sulle possibili trasformazioni che potrebbe subire il ruolo e la figura dell’operatore sociale in questa fase di cambiamento;
- mettere in relazione fenomeni italiani con esperienze simili all’estero e riflettere sul senso e le prospettive del Sistema comune europeo di asilo in rapporto al tema dell’accoglienza;

- riflettere sulle trasformazioni che hanno caratterizzato la rete SPRAR in seguito ai recenti allargamenti e alla coesistenza con sistemi di accoglienza emergenziali paralleli;
- riflettere sul significato dell’accoglienza a partire dalle esperienze soggettive dei richiedenti asilo accolti in Italia, attraverso l’utilizzo di esempi etnografici.

A questo link (http://users2.unimi.it/escapes/call-for-presentations/), invece, potete visionare tutte le call for presentations aperte per la conferenza. 

mercoledì 15 aprile 2015

Sentenza Diakité (C-285/12): nozione di conflitto armato interno. Tutte le sentenze della Corte di Giustizia UE analizzate da Asilo in Europa

Riprendiamo la pubblicazione delle nostre analisi di tutte le sentenze della Corte di Giustizia UE rilevanti in materia di asilo con una decisione piuttosto recente e di sicuro interesse. 
Stiamo parlando del caso Diakité (C‑285/12) che ha permesso alla Corte, interpretando l'art. 15 c) della Direttiva 2004/83/CE (Direttiva Qualifiche, oggi sostituita dalla Direttiva 2011/95/UE), di fornire la nozione di “conflitto armato interno".

Come sempre, pubblichiamo nelle righe che seguono una breve sintesi dei principali punti toccati dai giudici della Corte, rimandando al nostro sito per scaricare la versione integrale dell'analisi.

Buona lettura!


venerdì 3 aprile 2015

Sulla stessa barca. Video e slides del convegno del 6 marzo 2015.

Venerdì 6 marzo 2015 si è svolta a Bologna, presso il Centro Poggeschi, un'iniziativa pubblica organizzata da Asilo in Europa e intitolata “Sulla stessa barca”. Il convegno era diretto a fornire, grazie agli interventi dei soci di Asilo in Europa che vivono e lavorano all'estero, alcune informazioni sui sistemi di accoglienza e inclusione sociale di richiedenti e titolari di protezione internazionale in Francia, Belgio e Svezia: le caratteristiche generali, il ruolo dell’operatore sociale, i programmi successivi al riconoscimento dello status.




Dopo gli interventi sui tre sistemi di accoglienza, il convegno è proseguito con le relazioni della prof.ssa Barbara Sorgoni dell'Università di Torino dal titolo “Armonizzazione o standardizzazione? Complessità dell'accoglienza e relazioni burocratiche” e di Elly Schlein, Europarlamentare, che ha fornito una panoramica sulle prospettive del diritto di asilo nel dibattito politico europeo. 






L'incontro, che rappresenta la prima iniziativa pubblica interamente organizzata dalla nostra associazione, è stato molto partecipato ed è un vero piacere ora pubblicare sul blog i video degli interventi e alcune foto. Le slides invece si possono scaricare dal nostro sito, in fondo a questa pagina.

Buona visione, lettura e...continuate a seguirci!



Il video dell'intervento sul sistema di accoglienza svedese:




Il video dell'intervento sul sistema di accoglienza belga:




Il video dell'intervento sul sistema di accoglienza francese:








mercoledì 25 marzo 2015

Richieste di asilo e decisioni in prima istanza nel 2014 - Il rapporto di Eurostat

Eurostat ha da qualche giorno pubblicato i dati relativi ai richiedenti asilo nell'Unione europea nel 2014 e alle decisioni sulle domande di protezione internazionale esaminate dagli Stati membri in prima istanza nel corso dello stesso anno.

Nelle righe che seguono analizziamo brevemente i principali dati relativi all'Unione Europea nel suo complesso e, quindi, presentiamo un focus sull'Italia.



lunedì 23 marzo 2015

Asilo ai confini dell'UE: Moldavia - Interviste a UNHCR Moldavia e The Charity Center for Refugees (CCR)

Ospitiamo oggi con piacere sul nostro blog due interessanti interviste realizzate da Francesco Brusa e Ruben Pulido a Dinu Lipcanu, Program Coordinator dell'UNHCR in Moldavia, e a Paknehad Ahmad Djavid, Direttore di The Charity Center for Refugees (CCR), una ONG moldava che lavora con richiedenti asilo e rifugiati.
Le interviste originali sono state pubblicate (in inglese) sul blog Independent Journalism Center – EVS Blog. Ringraziamo gli autori per la condivisione.


Dinu Lipcanu, Program Coordinator, Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati in Moldavia



Sede dell'UNHCR a Chisinau

giovedì 5 marzo 2015

Sentenza Shepherd (C-472/13): condizioni per il riconoscimento dello status di rifugiato a un disertore - Tutte le sentenze della Corte di Giustizia analizzate da Asilo in Europa

Pubblichiamo oggi l'analisi di una recentissima sentenza della Corte di Giustizia UE in materia di asilo. Stiamo parlando della sentenza Shepherd (C-472/13, pubblicata il 26 febbraio 2015), di interpretazione dell’articolo 9, paragrafo 2, lett. b), c) ed e) della direttiva qualifiche (direttiva 2004/83/CE, ora rifusa nella direttiva 2011/95/UE) e in particolare riguardante la definizione di determinati atti come “atti di persecuzione” ai fini del riconoscimento dello status di rifugiato a un disertore.

Come di consueto, pubblichiamo nelle righe che seguono una breve sintesi della sentenza, rimandando al nostro sito chi volesse scaricare l'intera analisi.


giovedì 19 febbraio 2015

Sulla stessa barca - Iniziativa pubblica di confronto fra sistemi di accoglienza in Europa - Bologna, 6 marzo 2015

E' con grande piacere che oggi vi presentiamo un'iniziativa pubblica su un tema che ci sta particolarmente a cuore, quello della conoscenza del funzionamento dei sistemi di asilo in altri Paesi (e spesso delle grandi differenze tra questi), in relazione al processo di costruzione del sistema europeo comune di asilo, in atto da ormai diversi anni. 
Su queste pagine (e ordinate in maniera più chiara su quelle del nostro sito) è possibile da tempo consultare le "schede-Paese" sui vari sistemi di asilo che via via analizziamo. L'iniziativa che oggi vi presentiamo, e che si svolgerà a Bologna il giorno venerdì 6 marzo 2015, dalle ore 16, vuole essere dunque l'occasione per approfondire ulteriormente (soprattutto i "sistemi di accoglienza" di Belgio, Francia e Svezia) , togliersi qualche curiosità o anche "solo" interagire con noi e in particolare con i nostri soci che vivono e lavorano all'estero su questi temi.

La partecipazione è libera, vi aspettiamo numerosi!




SULLA STESSA BARCA
Il sistema di asilo europeo: quale armonizzazione? 


Bologna, venerdì 6 marzo 2015, h. 16:00
Centro Poggeschi, Via Guerrazzi 14



Programma

Introduzione a cura dell'associazione Asilo in Europa


Sistemi di accoglienza a confronto

                              Francia                      Belgio                      Svezia                               
    Benedetta Badii        Claudia Bonamini         Lorenzo Vianelli


- Barbara Sorgoni, Università di Torino, Armonizzazione o standardizzazione? Complessità dell'accoglienza e relazioni burocratiche

- Elly Schlein, Parlamentare europea, Socialisti e Democratici (S&D), Un asilo europeo: prospettive e dibattito nelle attuali politiche europee


Interventi dal pubblico 


A ormai più di 15 anni dal Consiglio europeo di Tampere, in cui si convenne di lavorare all'istituzione di un sistema europeo comune di asilo, le prassi nei diversi Stati dell'Unione europea divergono ancora ampiamente. I soci di Asilo in Europa in Belgio, Francia e Svezia descriveranno i sistemi di accoglienza e inclusione sociale di richiedenti e titolari di protezione internazionale: le caratteristiche generali, il ruolo dell’operatore sociale, i programmi successivi al riconoscimento dello status.
Paesi, politiche e prassi differenti. Come andare verso un sistema europeo comune di asilo?
                                                             

Per informazioni sulla sede dell'incontro http://www.reteloyola.it
Per ogni altra informazione asiloineuropa[at]gmail.com

giovedì 29 gennaio 2015

Samba Diouf (C-69/10) - Tutte le sentenze della Corte di Giustizia UE rilevanti in materia di asilo analizzate da Asilo in Europa

Oggi pubblichiamo una nuova scheda di analisi all'interno della nostra rubrica su "Tutte le sentenze della Corte di Giustizia UE in materia di asilo". Il caso di cui ci occupiamo è il caso Samba Diouf (C-69/10), una sentenza sulla procedura accelerata per l'esame delle domande di asilo.

Come sempre, pubblichiamo nelle righe che seguono una breve sintesi, rimandando invece al nostro sito per scaricare la versione completa dell'analisi.


venerdì 23 gennaio 2015

Ricongiungimento familiare dei titolari di protezione internazionale in Europa - Una comparazione e le schede Paese

Il post di oggi è la rielaborazione di un intervento che la nostra associazione ha fatto lo scorso 23 ottobre 2014 all'interno del Laboratorio multidisciplinare sul Diritto di Asilo organizzato dal Coordinamento Non Solo Asilo presso l'Università di Torino.  L'edizione 2014/2015 del laboratorio ha voluto approfondire il tema delle “Relazioni, legami e affettività: cosa (e come) si mantiene, si cambia e si costruisce nel contesto di arrivo”. La nostra associazione è stata invitata a partecipare con un contributo sulle pratiche di ricongiungimento familiare in Europa.
In quell'occasione, sono state messe a confronto le leggi e le prassi nazionali che regolano il diritto al ricongiungimento familiare dei titolari di protezione internazionale in sette paesi dell'Unione Europea: Svezia, Francia, Spagna, Belgio, Olanda, Malta e Regno Unito.

Nelle righe che seguono si può trovare una breve comparazione delle informazioni raccolte per preparare l'intervento al Laboratorio di Torino. Sul sito di Asilo in Europa è possibile invece scaricare le schede sul ricongiungimento familiare per i titolari di protezione internazionale suddivise per Paese con analisi e link utili per chi volesse approfondire.

Come al solito, buona lettura!


venerdì 9 gennaio 2015

Sentenza della Corte di Giustizia UE nel caso Abdida (C-562/13) - Effetto sospensivo del ricorso contro decisioni di rimpatrio in caso di serio rischio di deterioramento delle condizioni di salute e obbligo di prendere in carico nel frattempo le necessità primarie

Come vi avevamo anticipato, torniamo a occuparci delle sentenze pubblicate dalla Corte di Giustizia UE sul finale del 2014. 
La sentenza di oggi - di cui, come al solito, pubblichiamo su questo blog una breve sintesi, rimandando al nostro sito chi volesse scaricare l'analisi completa - trae origine da una domanda di pronuncia pregiudiziale presentata alla Corte di giustizia dalla Corte del lavoro (Cour du travail) di Bruxelles (Belgio) e va letta congiuntamente alla pronuncia emessa nel medesimo giorno (18 dicembre 2014) nel caso M’Bodj, da noi commentata qui.

In effetti, se la decisione adottata dalla Corte di giustizia in quest'ultimo caso consente di sciogliere un dubbio interpretativo comune – vale a dire chiarisce che il cittadino di Paese terzo, affetto da una grave malattia, che corra il rischio effettivo di subire un trattamento inumano o degradante se rinviato nel Paese di origine sprovvisto di una terapia medica adeguata, non può invocare la protezione sussidiaria di diritto UE e, quindi, l'applicazione della direttiva 2004/83/CE (Direttiva Qualifiche, oggi sostituita dalla Direttiva 2011/95/UE) – la decisione adottata nel caso Abdida permette, come si vedrà meglio nelle righe che seguono, di individuare una forma alternativa di protezione nella c.d. Direttiva Rimpatri (Direttiva 2008/115/CE).


sabato 27 dicembre 2014

"Soggetti che offrono protezione" e "Alternativa della protezione interna" - Pubblicati i rapporti finali del progetto europeo APAIPA coordinato da ECRE

Alcune settimane fa è stata pubblicata una ricerca comparativa a livello europeo, coordinata da ECRE (European Council on Refugees and Exiles), a cui abbiamo avuto il privilegio di contribuire come referenti per l'Italia. Solo oggi abbiamo modo di darne conto e lo facciamo volentieri sia per contribuire alla diffusione di una ricerca europea che riteniamo interessante sia per ringraziare pubblicamente quanti (e sono stati davvero tanti) ci hanno aiutato per la realizzazione della parte italiana.

La ricerca, intitolata APAIPA (Actors of Protection and the Application of the Internal Protection Alternative), ha ad oggetto l'applicazione nei diversi Paesi europei analizzati (11: Austria, Polonia, Belgio, Spagna, Francia, Svezia, Germania, Paesi Bassi, Ungheria, Regno Unito, Italia) di due concetti chiave nell'esame delle domande di protezione internazionale: quello di “soggetti che offrono protezione” e quello di “alternativa della protezione interna”.

Per ogni Paese analizzato ECRE ha selezionato una o più persone incaricate di svolgere la ricerca a livello nazionale. Come detto, per quanto riguarda l'Italia, la ricerca è stata condotta da alcuni soci di Asilo in Europa. Sulla base degli esiti dei lavori condotti a livello nazionale, ECRE ha infine redatto sia il rapporto comparativo europeo sia i singoli rapporti nazionali.

Potete scaricare il rapporto comparativo (in inglese) a questo link e il rapporto relativo all'Italia (in italiano) qui.

Per quanto riguarda il rapporto comparativo ed i suoi esiti rimandiamo al testo della ricerca, mentre nelle righe che seguono ci soffermeremo brevemente sull'Italia, rimandando comunque anche in questo caso alla lettura del rapporto italiano chi volesse approfondire.


lunedì 22 dicembre 2014

Sentenza M'Bodj (C-542/13). Benefici della Direttiva Qualifiche non estensibili a chi è autorizzato a soggiornare per rischio di deterioramento dello stato di salute

Il 18 dicembre è stato un giorno di attività molto intensa della Corte di Giustizia dell'Unione Europea sulle materie di nostro interesse. Sono state pubblicate infatti ben tre sentenze molto rilevanti ai nostri fini e nei prossimi giorni pubblicheremo le relative analisi. Cominciamo oggi con l'analisi della sentenza nel caso M'Bodj (C-542/13). 

La sentenza trae origine dalla domanda di pronuncia pregiudiziale avanzata alla Corte di Giustizia dalla Corte costituzionale belga. In particolare, il giudice nazionale chiede alla Corte l'esatta interpretazione di alcuni articoli della Direttiva 2004/83/CE (Direttiva Qualifiche, oggi sostituita dalla Direttiva 2011/95/UE) al fine di chiarire se gli Stati membri sono obbligati a concedere assistenza sanitaria e sociale ai sensi degli articoli 28 e 29 della Direttiva, a un cittadino di un Paese terzo autorizzato a rimanere sul territorio sulla base di una normativa nazionale che fa riferimento a motivi di salute. 

La sentenza è interessante in quanto permette alla Corte di svolgere un più ampio ragionamento sulla possibilità o meno che un caso come quello oggetto del procedimento principale – persona a rischio di deterioramento dello stato di salute a causa dell'assenza di terapie adeguate nel suo Paese di origine – rientri nella protezione sussidiaria e dunque nell'ambito di applicazione della Direttiva Qualifiche

Come sempre pubblichiamo nelle righe seguono una breve sintesi della decisione della Corte, rimandando al nostro sito chi volesse scaricare il pdf con l'intera analisi.

Buona lettura!

giovedì 11 dicembre 2014

Sentenza A, B e C. Limiti alle modalità di valutazione dell'orientamento sessuale - Tutte le sentenze della Corte di Giustizia analizzate da Asilo in Europa

Dopo la sentenza resa poco più di un anno fa (7 novembre 2013) nelle cause riunite X, Y e Z (potete trovare qui un nostro post a riguardo), la domanda di pronuncia pregiudiziale di cui ci occupiamo oggi permette alla Corte di fornire ulteriori precisazioni in merito alle condizioni di attribuzione dello status di rifugiato a richiedenti che invocano il proprio orientamento sessuale a fondamento del rischio di persecuzione nel Paese di origine. 

Nello specifico, la Corte è stata chiamata dal giudice del rinvio (olandese) a pronunciarsi sulla conformità con il diritto dell'Unione – l’art. 4 della Direttiva 2004/83/CE (oggi sostituta dalla Direttiva 2011/95/UE, la nuova Direttiva Qualifiche) e artt. 1 e 7 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea – di alcune modalità di valutazione delle dichiarazioni e delle prove documentali prodotte a sostegno del proprio orientamento sessuale dai tre richiedenti asilo.

Come al solito pubblichiamo di seguito poche righe di introduzione alla sentenza della Corte, rimandando al nostro sito chi volesse scaricare l'intera analisi in pdf di questa e di tutte le sentenze analizzate finora. Buona lettura!