Lo scorso 22 novembre, i giudici di
Lussemburgo hanno risposto ad una domanda di pronuncia pregiudiziale sull'interpretazione dell'art. 4 § 1 della Direttiva Qualifiche, avanzata da un giudice irlandese nel caso M.M.
(C-277/11).
Si tratta di una sentenza molto
particolare, in quanto nasce da un caso intrinsecamente legato alla particolare procedura di asilo irlandese (V. box più sotto). Tuttavia, siccome la
Corte richiama e chiarisce alcuni principi generali, in particolare relativamente al contenuto dell'obbligo di cooperazione con il richiedente asilo e al diritto al contraddittorio, riteniamo importante occuparcene.
Questi i fatti principali alla base della causa.
Il signor M., un ruandese tutsi che ha chiesto asilo in Irlanda, lamentava, nel suo Paese, discriminazioni sul
lavoro, legate alla sua opinione politica e, in particolare, alle
critiche che egli aveva rivolto al modo in cui le investigazioni sul
genocidio del 1994 erano state condotte. Egli lamentava inoltre il
rischio di essere perseguito davanti a un tribunale militare per
questo stesso motivo.