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lunedì 6 luglio 2015

Conclusioni del Consiglio europeo del 25 e 26 giugno - La nostra analisi

Il 25 e 26 giugno si è tenuto come noto un incontro del Consiglio europeo molto atteso e particolarmente importante ai nostri fini. Il Summit seguiva la pubblicazione dell'Agenda europea sull'immigrazione, la proposta della Commissione di una Decisione sulla ricollocazione di 40.000 richiedenti asilo a beneficio di Italia e Grecia e l'adozione da parte della stessa Commissione di una Raccomandazione (non vincolante) sul reinsediamento di 20.000 persone da Paesi terzi. Tutti documenti da noi analizzati nelle scorse settimane (si veda rispettivamente qui, qui e qui). 
Il Consiglio europeo si è riunito in un clima molto teso e, stando a quanto riportato da diversi organi di stampa, la discussione è stata estremamente accesa. 

Limitandoci a quanto ci riguarda più da vicino, nelle prossime righe presentiamo la nostra analisi delle Conclusioni del Consiglio europeo, non senza aver prima ricordato che non si tratta ancora di atti legislativi ma di un documento di indirizzo politico che le altre istituzioni europee dovranno seguire per arrivare, in tempi rapidi, all'adozione di veri e propri atti giuridici. 


sabato 1 dicembre 2012

Programma di Stoccolma - SCHEDA


Il “Programma di Stoccolma” è il terzo programma di lavoro quinquennale dell'Unione europea in materia di Libertà, Sicurezza e Giustizia, dopo quelli di Tampere del 1999 e dell'Aia del 2004.

E' stato approvato nel dicembre 2009 dal Consiglio europeo, cioè l'istituzione UE in cui si riuniscono gli Stati membri, rappresentati ai massimi livelli (capi di Stato o di governo).


Si tratta di un programma molto lungo e dettagliato, non vincolante per gli Stati: esso rappresenta piuttosto l'agenda che innanzitutto la Commissione, ma anche altre istituzioni europee (Parlamento europeo e Consiglio UE) devono seguire per orientare il loro lavoro in questo campo per gli anni 2010-2014.

Per quanto più ci interessa da vicino, il Programma di Stoccolma contiene:
  • un capitolo (il quinto) intitolato “Accesso all'Europa in un mondo globalizzato” che contiene gli obiettivi e le raccomandazioni in materia di gestione delle frontiere esterne e politica dei visti
  • un capitolo (il sesto) intitolato “Un'Europa all'insegna della responsabilità, della solidarietà e del partenariato in materia di migrazione e asilo”, che si occupa di politica di immigrazione e asilo
  • un capitolo (il settimo) intitolato “L'Europa in un mondo globalizzato – La dimensione esterna della libertà, della sicurezza e della giustizia”, che sottolinea l'importanza che le politiche dell'Unione in questo campo siano collegate alle politiche generali dell'UE e i principi che devono guidare l'azione dell'Unione nelle relazioni esterne nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia.

giovedì 30 giugno 2011

Conclusioni del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno 2011



Per quanto riguarda la protezione internazionale, nelle Conclusioni del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno si trova scritto che:
  • Occorre monitorare costantemente il funzionamento di Frontex e delle altre agenzie per garantire che continuino ad aiutare efficacemente gli Stati membri nella gestione delle frontiere esterne, nella lotta contro l'immigrazione illegale e nella gestione dei rifugiati.
  • Il Consiglio europeo accoglie con favore l'estensione del progetto pilota su base volontaria per i beneficiari di protezione internazionale a Malta. Attende con interesse la comunicazione della Commissione sulla solidarietà all'interno dell'UE nel corso dell'anno.
  • I recenti sviluppi hanno messo a dura prova la politica europea di asilo. Sono necessarie procedure sicure ed efficaci in materia di asilo per coloro che hanno bisogno di protezione. Ciò richiede a sua volta che sia pienamente applicato l' acquis dell'UE in questo settore. È essenziale che il sistema europeo comune di asilo (CEAS) sia ultimato entro il 2012, sulla base di standard elevati di protezione combinati a procedure eque ed efficaci in grado di prevenire gli abusi e consentire un rapido esame delle domande di asilo al fine di garantire la sostenibilità del sistema. La recente presentazione da parte della Commissione di proposte di modifica della direttiva sulle procedure d'asilo e della direttiva sulle condizioni di accoglienza dovrebbe fornire una nuova base per l'avvio di negoziati su due importanti elementi del CEAS. Le modifiche non dovrebbero avere come risultato quello di incoraggiare la presentazione di domande infondate o di aumentare i costi complessivi per gli Stati membri.
Insomma, ancora una volta non si perde occasione per sottolineare come la principale preoccupazione sia sempre quella di combattere il c.d. "abuso" dei sistemi di asilo, vera e propria ossessione degli Stati membri fin dagli esordi della politica europea in questo campo.


Vai al testo delle proposte di modifica delle Direttive “Accoglienza" e "Procedure"