Continua l’impegno di Asilo in Europa nel sostenere la campagna di ECRE “Europa agisci ora” (www.helpsyriasrefugees.eu). A tal proposito pubblichiamo oggi la nostra intervista ad Ana Fontal, responsabile della comunicazione per il network che riunisce 82 ONG che si occupano di diritto di asilo e protezione internazionale in Europa.
L’obiettivo
di “Europa agisci ora” è di sensibilizzare i leader europei in merito alla
situazione dei rifugiati siriani ed è fondamentale il sostegno di tutti.
Ana Fontal ci
ha raccontato perché e come supportare l’iniziativa di ECRE.
1. “Europa
agisci ora” è una campagna il cui scopo è incoraggiare i leader europei ad ascoltare le voci delle persone che
scappano dalla crisi siriana e ad intraprendere le seguenti tre azioni: 1-
garantire ai rifugiati l’ingresso protetto in Europa; 2- proteggere i rifugiati
che arrivano ai confini europei; 3- riunire le famiglie separate dalla crisi.
Perché tutto ciò è necessario?
Oltre 2.7 milioni di rifugiati sono scappati dal conflitto. La maggioranza
di queste persone si trova nei paesi ai confini con la Siria e sta lottando per
avere protezione e servizi di base come l’istruzione, la gran parte dei bambini
infatti non può andare a scuola.
Solamente il 3% delle persone fuggite dal conflitto ha richiesto asilo
in un paese dell’UE, in Norvegia e in Svizzera. Viaggiare in sicurezza e
legalmente in Europa è teoricamente impossibile per i rifugiati a causa delle
restrizioni sui visti, le scarse possibilità di reinsediamento e le complesse
leggi che impediscono alle famiglie di ricongiungersi. Coloro che cercano
salvezza in Europa spesso non hanno alcuna opzione eccetto quella di mettersi
nelle mani dei trafficanti e di
affrontare viaggi che mettono a rischio la loro vita. L’accesso alla
protezione è fortemente minato da iniziative deliberate ai confini dell’EU come
i respingimenti, la costruzione di muri e l’incapacità di alcuni stati europei
ad assicurare un effettivo soccorso in mare per le imbarcazioni in difficoltà cariche
di migranti.
2. Perché
avete scelto di utilizzare i social network per divulgare la campagna?
A volte le persone condividono uno spazio, si incrociano al parco della
loro città ma difficilmente hanno l’occasione di dialogare perché non hanno
amici in comune, non hanno studiato nella stessa scuola o fanno semplicemente
parte di differenti cerchie. Ma i tuoi amici ti ascoltano, i miei amici mi
ascoltano. Vogliamo che quante più persone possibile diano la possibilità ai
rifugiati che sono fuggiti dalla Siria di parlare ai loro amici, agli amici e
ai followers di chiunque creda che l’Europa possa fare di più per le persone
che scappano da una delle più grandi crisi umanitarie dei nostri tempi.
Attraverso i social network i rifugiati coinvolti nella campagna
racconteranno come ci si sente a lasciaresi tutto alle spalle e scappare, com’è
cercare di trovare rifugio in Europa e la loro esperienza come famiglie divise
dalla guerra e tenute separate da leggi che impediscono il loro
ricongiungimento. Ascoltandoli possiamo capire che i rifugiati della Siria sono
stati obbligati a scappare, che tutti avremmo fatto lo stesso nelle loro
condizioni. Ascoltandoli possiamo capire
che i rifugiati della Siria necessitano di protezione e che l’Europa più fare
di più per fornirgliela.
3. Un
numero importante di persone ha raggiunto l’Italia negli ultimi mesi.
Questa è la conseguenza da un lato della crisi siriana e dell’instabilità di
molti paesi africani, dall’altro dell’operazione militare di salvataggio Mare
Nostrum. Molte persone, in particolare siriane, una volta sbarcate, lasciano
immediatamente l’Italia per recarsi in altri paesi europei. Qual è la posizione
di ECRE su Mare Nostrum e cosa pensate che l’Unione Europea dovrebbe fare per
affrontare questa situazione?
Da quando l’operazione Mare Nostrum è iniziata migliaia di migranti e
rifugiati sono stati salvati al largo delle coste italiane ed ECRE può solo
elogiare questo enorme sforzo da parte delle autorità italiane per salvare vite
umane. Per ciò che concerne gli sforzi nel soccorso e salvataggio, a livello UE,
dovrebbe essere garantito che Eurosur e altre sofisticate tecnologie di
sorveglianza ai confini esterni dell’Unione siano utilizzati allo scopo di
salvare vite e non di impedire l’accesso alla protezione internazionale in
Europa a chi fugge da persecuzioni e conflitti.
Queste persone spesso non hanno altra scelta che mettere le loro vite
nelle mani dei trafficanti e affrontare viaggi rischiosi per la loro stessa
vita. Per prevenire ulteriori perdite di vite dovrebbero essere aperti dei
corridoi umanitari per rifugiati e migranti che vogliono venire in Europa in
maniera legale e sicura. Gli stati membri dell’UE
possono garantire maggiore accesso alleggerendo le restrizioni sui visti e aumentando
significativamente i posti di reinsediamento oltre le quote nazionali vigenti.
4. Come
si può partecipare e sostenere la campagna?
“Europa agisci ora” - www.helpsyriasrefugees.eu
permette ai sostenitori della campagna di donare il loro profilo Twitter e
Facebook ai rifugiati siriani, come Azmi che è stato costretto a lasciare sua
moglie suo figlio in Egitto ed ha rischiato il viaggio in mare nelle mani dei
trafficanti. Ha viaggiato attraverso l’Italia e racconta di essere stato
picchiato prima di riuscire a raggiungere i suoi fratelli in Belgio. Azmi sta
disperatamente cercando un modo sicuro e legale affinché la sua famiglia possa
raggiungere l’Europa perché non può permettere che rischino la loro vita come
lui ha fatto.
Invitiamo
inoltre le persone a sottoscrivere la petizione “Europa agisci ora” per
chiedere ai leader europei di dare ai rifugiati un modo sicuro per raggiungere
l’Europa, ricongiungere le famiglie separate dalla crisi e proteggere i
rifugiati che arrivano ai nostri confini.